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ANDRES AMADOR

ANDRES AMADOR 3

source: misturaurbana
O paisagista Andres Amador é natural de San Francisco, EUA, o artista desenvolve seu talento em desenhos impressionantes feitos na areia da praia em grande escala, as imagens chegam a 500 metros.

Com o auxilio do Google Earth, Andres escolhe os locais e aproveita as fases de lua cheia para trabalhar durante a maré baixa até completar as obras. Antes de começar a desenhar na areia , ele diz ter os desenhos prontos em um caderno, ou seja, as formas geométricas que irá produzir. Em seguida, esculpi na areia e interage com a topografia física do local, onde usa apenas uma ferramenta de jardinagem e alguma ajuda de voluntários para desenhar.

Indagado sobre como sua obra começou ele explica “Um dia, enquanto estava na praia expliquei os aspectos da geometria para um amigo, a criação de círculos e triângulos feitos nela. Foi então que me ocorreu que eu poderia fazer esses desenhos na areia, pois seu tamanho pode ser virtualmente ilimitado.”

Andres leva sua arte para cerimônias como aniversários , festivais, reuniões , eventos empresariais , educacionais entre outros. O artista também promove workshop onde ensina sua técnica.
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source: freeyorkorg
Andres Amador is a contemporary artist that uses the sand in the beach to create his amazing art works. He is one of the modern artist that explore so many unusual ways to express yourself and their uniqueness. Instead of canvas and paintbrushes, Andreas Amador uses the sand of his home town, San Francisco, and creates his “wide paintings”.

Andreas knows that his art will be temporary, but for him is more important the process of creating his arts that the result. When he is preparing his beach exibitions, he uses only a rope in way that he can make the geometric patterns.
If you find yourself to visit San Francisco, maybe you’ll be lucky and stumble across one of Andres Amador’s fleeting beach paintings.
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source: meteowebeu
Nel corso della storia, l’evoluzione dell’arte può essere tracciata attraverso le opere di artisti visionari che hanno creato nuove forme di espressione artistica. Un rastrello da giardino al posto dei pennelli, un bastone, uno schizzo di riferimento…è quel che occorre ad Andres Amador affinché, percorrendo in lungo e in largo la spiaggia prescelta, utilizzandola al posto di una tradizionale tela, dia vita a “effimeri” capolavori. Andres Amador è un artista californiano, nativo di San Francisco, classe 1971 che, affinando il suo hobby, decora le spiagge come se fossero un grande quadro; avvalendosi del noto Google Earth per individuare le migliori location per le sue opere; attendendo pazientemente la luna piena per sfruttare al massimo la bassa marea e completare i suoi spettacolari disegni prima che il mare se li porti via per sempre. Secondo l’artista sono sufficienti un paio d’ore, una volta che la marea si abbassa, per plasmare le sue creazioni. Dopo aver realizzato uno schizzo sulla carta, con un semplice rastrello da giardino riporta il disegno sulla sabbia abbellendo, con la sua arte, tutto ciò che la natura ci ha donato, incurante dell’impermanenza dei suoi lavori; opere che cambiano l’aspetto delle piccole baite, delle spiagge, della coltre soffice e incontaminata; che sembrano quasi nate da una mano invisibile con una visione d’insieme che ha realizzato ghirigori, forme geometriche, mosaici, simboli, intarsi raffiguranti le forme più strane, giganteschi fiori i cui petali, come in un magico gioco del “m’ama non m’ama” verranno, da lì a poco, cancellati dalle onde del mare.

Vivendo a San Francisco, in California, si può avere la fortuna di osservare da vicino l’arte temporanea di Andres Amador, che non è un pittore, né uno scultore, ma preferisce per la sua “Playa Painting” (disegni sulla sabbia) un mezzo effimero ma magnifico: una spiaggia sabbiosa con la bassa marea. Trascorre ore per creare questi capolavori, grandi fino a 90 x 150 metri, puntando sui contrasti di colori, utilizzando una corda come guida per effettuare i suoi motivi geometrici e quando gli viene chiesto perché lo fa, egli risponde: ”Una domanda irrispondibile! E’ divertente. Devo essere in spiaggia”. L’arte è un richiamo irrinunciabile per Andres che, traendo ispirazione dalla geometria sacra e dal fenomeno dei cerchi nel grano in Inghilterra, l’ha evoluta per rendere i suoi modelli più organici e frattali. Non solo la Contact improvisation e le arti marziali, anche i disegni sulla sabbia possono rendere tangibili i flussi energetici, rappresentandoli nei modelli presenti in natura che raccontano quel che è accaduto e accade, in un gioco in cui presente e passato “vivono”, si mostrano “sensibili” alle mutevoli condizioni del mare; sono lì a ricordarci la mortalità, la non eternità della bellezza fisica, la durata effimera delle cose, la fragilità della vita, esortandoci ad una riflessione interiore. E’ per questo che le opere dell’artista sono molto più che semplici disegni destinati ad essere cancellati dall’acqua, elevando il suo essere e nutrendo la sua anima su tutti i fronti.

Bisogna ritenersi fortunati ad imbattersi in uno dei suoi giganteschi “quadri”, ancora più speciali per via della loro temporaneità, dato che non si potrà contemplare la stessa opera a distanza di anni. E’ proprio l’unicità e la transitorietà a rendere straordinaria la sua arte. Andres ottiene una tela perfetta, integrata con l’ambiente circostante, calcolando persino quando la marea si alzerà, facendo scomparire i suoi disegni per sempre. I tempi di realizzazione variano in base alla complessità dei motivi e alla sua ispirazione, lasciando che sia il luogo stesso, con i suoi elementi naturali disseminati lungo le spiagge, a guidare, di volta in volta, il suo “magico” rastrello e la sua incredibile fantasia, mentre tracciano solchi, linee e punti che compongono il suo meraviglioso ricamo. Andres sta per fare un grande passo: stabilirsi nei deserti dello Utah, entrando a far parte di una comunità internazionale improntata su uno stile di vita rigorosamente ecosostenibile. Nell’attesa, continua a diffondere la sua arte in tutto il mondo, con la speranza che gli individui, entrati in contatto con i suoi disegni, traggano la giusta dose di ispirazione per una maggiore riflessione interiore. D’altronde, cosa c’è di più bello che esprimere la propria arte in libertà, emozionando nel contempo gli osservatori? E’ così che l’arte diventa viva ed eterna.