MAURIZIO PARRAVICINI
punti di vista_12
source: studioparravicini
La prima foto l’ho scattata con una biottica di plastica, mi era stata regalata da mio papà, era poco più che un giocattolo con solo il pulsante di scatto ma faceva foto reali.
Conservo ancora quella macchina per ricordo. Avevo cinque anni. Da allora non ho mai smesso di scattare fotografie tanto che quel gioco è diventata una passione e quella passione il mio lavoro. Oggi, se mi guardo indietro, vedo che la fotografia è un sentiero che corre sempre in nuove direzioni, in continuo rinnovamento senza mai fermarsi. Anche se la tecnologia ed i sistemi digitali hanno sostituito solo una piccola parte del processo, la tecnica fotografica rimane comunque quella di sempre. Da quando è stata intuita, da quando è stata creata la prima lastra col primo banco ottico tutti gli elementi che concorrono alla realizzazione di un immagine fotografica restano invalicabili ed insostituibili.
In quel gioco di equilibri, diaframmi, tempi e luci un occhio curioso è capace di continuare a creare immagini sempre nuove in un cammino di ricerca costantemente spinto dall’esperienza.
La parola “foto-grafia” racchiude in sé tutto il vero significato dell’ immagine: quando la luce è capace di disegnare un soggetto, abbatte i limiti del bidimensionale creando un’immagine in grado di emozionare. Solo allora quell’immagine fotografica nata come ricerca espressiva sarà in grado di vivere negli occhi di chi la osserva.