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LECH MAJEWSKI

The Garden of Earthly Delights

LECH MAJEWSKI The Garden of Earthly Delights

source:cineuropaorgenfilm132596
Based on his own novel “Metaphysics”, Lech Wajewski’s film is an erotic treatise on art, love and death. When British art historian Claudine learns that her cancer is terminal, she abandons caution and takes her lover, Chris, on an extraordinary journey to Venice, where their passion finds fulfillment in the fantastic paintings of Hieronymus Bosch. Videotaping their trip, Claudine intends to leave Chris a haunting record of their emotional and spiritual discoveries.
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source:letterboxdcom
When a terminally-ill art historian meets an engineer, it is love and lust at first sight. But their love is threatened by her looming illness. With her remaining days on earth numbered, she chooses to fan the flames of her obsession by taking her lover on a trip to Venice, where the artist’s work becomes the background for their physical passion and emotional discovery.
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source:cineplayerscom
Bea Cossan e Luis Malten apaixonam-se em Londres à primeira vista. Ela é uma historiadora de arte especializada nas pinturas de Hieronymus Bosch. Ele, um engenheiro marítimo, pós-doutorando em construção de gôndolas. Em comum, os dois dividem também a paixão para interpretar a linguagem oculta dos símbolos. Assim, juntos, Bea e Luis, terminam por retomar detalhes de O Jardim das Delícias Terrenas (Bosch, 1504) através do recurso de uma câmera de vídeo.
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source:cinevisionicollectionblogspotcom
LECH MAJEWSKI E IL GIARDINO DELLE DELIZIE
Innanzitutto voglio fare una breve introduzione di protesta, non servirà a niente, ma chi se ne frega, quello che conta è lo sfogo.
The Garden of Earthly Delights è una co-produzione Italia-Gran Bretagna, un film che è un meraviglioso viaggio attraverso l’arte. Girato in Italia in una città come Venezia e realizzato con il supporto di una società italiana, Mestiere Cinema (a cui faccio i più vivi complimenti), la quale ha però dichiarato con rammarico, di non voler più realizzare film di questo stile. Perchè? Il motivo naturalmente è che poi questi film non vengono distribuiti nel nostro caro e amato Paese. Nel caso specifico del film di Majewski, nonostante la realizzazione e il supporto italiani e la proiezione al Roma International Film Festival, con relativo riconoscimento del Gran Premio della Giuria, non è ancora disponibile una distribuzione in dvd sul nostro mercato. Come al solito bisogna ricorrere alle etichette estere, naturalmente in lingua inglese e senza uno stralcio di sottotitoli! Decisamente Vergognoso! (si, con la V maiuscola).
Capisco che la cosiddetta massa sia propensa per un cinema baraccone e di puro intrattenimento, affollando come invasati quei multisala che oramai sono diventati degli enormi luna-park (meno male che resistono ancora le care salette d’essai). Ma almeno una minima distribuzione in supporto, per un film che al 70% può essere considerato nostro, accontentando anche quelle persone che nel cinema cercano altro, è chiedere veramente troppo? Stop!
Ok, ora torniamo a parlare di The Garden of Earthly Delights e delle sequenze che meglio rievocano il trittico di Bosch.
Come scrivevo nella recensione, le surreali visioni di Lech Majewski si concentrano nei vari momenti dove Claudia coinvolge Chris nella rappresentazione vivente dell’opera di Bosch, e il suo immenso desiderio di realizzarne un film.