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MAXIM ZHESTKOV

Optics Art Film
Optics è un film d’arte sperimentale di Maxim Zhestkov che esplora il comportamento della luce artificiale e del colore negli ambienti digitali. Mescolando lo spazio della galleria architettonica con sculture di vetro digitali generate al computer, incontriamo rifrazioni animate, aberrazioni cromatiche, riflessi colorati e altre condizioni che sono impossibili nella realtà. Una serie di prove ed esplorazioni ci guida attraverso diverse condizioni ottiche del luminoso e colorato universo digitale.

NED KAHN

Tornado
Un vortice alto 3 metri è formato da soffianti d’aria e una macchina del fumo ad ultrasuoni all’interno di una scultura installata nell’atrio adiacente al Giardino d’inverno. Il vortice cambiava continuamente forma in risposta alle correnti d’aria circostanti, che conferivano al vortice un aspetto irregolare e realistico. Gli spettatori sono stati incoraggiati a modificare la forma del vortice con le mani. Il nucleo calmo e centrale del vortice è chiaramente evidente. I progetti scientifici interattivi di Kahn lasciano pochi dubbi sulla sua padronanza dei processi meteorologici. Attraverso la sua immensa capacità tecnica, dimostra la versatilità dei sistemi turbolenti, come i vortici del vento e dell’acqua. Utilizza diverse tecnologie meccaniche, pneumatiche ed elettriche per progettare, costruire e perfezionare le sue installazioni. È così che costruisce immagini della natura incredibilmente complesse ma comprensibili che rispondono agli spettatori, si conformano alle strutture architettoniche e rivelano le condizioni ambientali.

ARCANGELO SASSOLINO

Dannazione della memoria
Dal latino, damnatio memoriae descrive un atto di cancellazione dal record storico riservato a quelli che hanno recato disonore allo Stato romano. Impiegato come la punizione più severa per tradimento, damnatio memoriae rade fisicamente tutte le tracce di un individuo dalla società, tipicamente attraverso la distruzione della fisionomia di una statua o l’abrasione dei monumenti inscritti. In tutto il passato due decenni, Sassolino ha sviluppato un corpo di lavoro che esamina il rapporto tra industriale macchine e impulsi umanistici in cui gli spettatori sono destinati a mettere in discussione la cinetica di una scultura la funzione, esteticamente e concettualmente, allegora le esperienze umane e le condizioni culturali.