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TIM KNOWLES

Disegni ad albero
Tim Knowles è un artista multidisciplinare britannico. Sebbene neghi di essere ossessionato dal vento, questo elemento ha ispirato molto il suo lavoro, gli piacciono le sue proprietà e la sua mancanza di controllo. Tree Drawing è un ottimo esempio del lavoro di Tim Knowles, appende dei pennarelli sui rami di un albero e aspetta che il disegno venga eseguito dal vento o dalla brezza sui rami. La cosa bella di questo lavoro è che puoi sentire le proprietà intrinseche dell’albero, che può essere flessibile, rigido, leggero, fragile.

HUSSEIN CHALAYAN

フセイン·チャラヤン
Чалаян
후세인 샬 라얀

Chalayan è sempre stato audace e visionario nel suo lavoro nella moda. Lo stilista-artista ha già portato in passerella una gonna di legno che si è trasformata in un tavolo, abiti che si trasformano se colpiti dal vento, (proveniente da un gigantesco ventaglio in fondo alla passerella, e ancora con l’aria che esce dal pavimento ) e un altro risultato ottenuto utilizzando la tecnologia LED, con il diritto di mostrare video. Oltre alla moda, Chalayan ha diversi progetti artistici come un’installazione realizzata con repliche di pezzi di aerei decorati con cristalli Swarovski e una mostra che mescola sculture, audio e video.

Larissa Sansour

Monument for Lost Time
Commissionato dalla Danish Arts Foundation per la 58a Biennale di Venezia, Monument for Lost Time prende un oggetto psicologico dalla finzione di In Vitro e lo converte in un fatto fisicamente imponente. La sfera è verniciata in Black 2.0, una tonalità così nera che non viene riflessa la luce. Questo trasforma la sfera in un’illusione ottica, rendendola virtualmente assente, ma allo stesso tempo intimidatoria e opprimente, come incarnazione di un trauma ereditato. I pavimenti sono in cemento, con piastrelle intervallate prodotte da una Anan Tiles di Nablus, creando un intervento architettonico. Le pareti sono grigio chiaro e un paesaggio sonoro basato su vibrazioni a bassa frequenza fa da sfondo.

YANN MARUSSICH

Remix Blu
Nella sua installazione-spettacolo Bleu Remix, Yann Marussich ritorna a un tema originariamente esplorato in Bleu Provisoire (2001), uno spettacolo in cui un misterioso liquido blu trasuda attraverso gli strati della sua pelle come se fosse l’effetto finale o un sottoprodotto di processi interni del suo corpo. In Bleu Remix, l’artista invita ancora una volta lo spettatore a vivere un viaggio intimo attraverso gli angoli del suo corpo. Ogni volta che lo spettacolo viene eseguito, un musicista (locale) diverso accompagna Marussich. Questo confronto unico e singolare stabilisce una nuova relazione tra il suono e l’immagine. L’incontro dei due artisti porta un elemento di rischio e di unicità all’evento, come se la musica esplorasse ripetutamente lo spettacolo, dando luogo a nuove modalità di percezione.

janet echelman

1.78 madrid
Per festeggiare i 400 anni di storia di Plaza Mayor nella capitale spagnola è comparsa, dal 9 al 19 febbraio 2018, un’opera dell’artista Janet Echelman (1966, Tampa, Florida). Il risultato è stato straordinario: un’opera d’arte, sospesa nel cielo, il cui titolo è 1.78. 1.78, è il tempo in microsecondi che, secondo gli scienziati della Nasa, rappresentano il tempo trascorso il giorno del terremoto del Giappone nel 2011, un evento sismico così potente da mutare gli equilibri terrestri accelerando la rotazione del pianeta.

ALDO ROSSI

ألدو روسي
알도 로시]
אלדו רוסי
アルド·ロッシ
Альдо Росси
Teatro del Mondo

Il teatro del mondo è stato progettato dall’architetto italiano Aldo Rossi, inaugurato l’11 novembre 1979, nell’ambito della Biennale di Architettura e Teatro di Venezia. Tutto questo sarebbe volgare, se questo fosse davvero un teatro comune, dove vedrai un bello spettacolo delle arti di Thalma. Ma non lo è, e così ho deciso di portarlo a estir@dor. Il “teatro del mondo” si ispirava a una tradizione settecentesca, e intanto scomparve, dal teatro galleggiante che all’epoca ancorò nella città di Venezia di carnevale. L’edificio è stato realizzato in una struttura metallica e rivestito in legno, sia all’interno che all’esterno e sostenuto da una piattaforma galleggiante: una zattera. Formato da un ciottolo centrale con base quadrata di 9,5 m di larghezza e 11 m di altezza e tetto ottagonale in zinco, contiene un palco situato in una zona centrale. Il teatro ha accolto 400 spettatori, di cui 250 seduti, la sua semplicità formale ei colori utilizzati nelle finiture hanno dato un’immagine onirica a questa apparecchiatura che aveva come sfondo Venezia ei suoi canali. Gli utenti che entravano in quel teatro per assistere alla performance artistica degli attori, sono diventati subito se stessi, personaggi di un evento che interagiva con Venezia, osservatori e osservati, da Punta della Dogana, vedendo la Plaza de S. Marcos delle vostre finestre. Una vera Arca di Noè dell’intera Biennale.