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COD.ACT

Coro pêndulo
Pendulum Choir é uma peça coral original para 9 vozes A Cappella e 18 macacos hidráulicos. O coro é constituindo por um corpo vivo e sonoro. Esse corpo se expressa por meio de vários estados físicos. Sua plasticidade varia de acordo com sua sonoridade. Varia entre sons abstratos, sons repetitivos e sons líricos ou narrativos. Os corpos dos cantores e suas vozes brincam com e contra a gravidade. Eles se tocam e se evitam, criando polifonias vocais sutis. Ou, apoiados por sons eletrônicos, rompem sua coesão e explodem em um voo lírico ou se dobram em um ritual obsessivo e sombrio. O órgão viaja da vida à morte em uma alegoria robótica onde a complexidade tecnológica e o lirismo dos corpos em movimento se combinam em uma obra com acentos prometéicos.
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Pendulum Choir is an original choral piece for 9 A Cappella voices and 18 hydraulic jacks. The choir is constituted by a living and sonorous body. This body expresses itself through various physical states. Its plasticity varies according to its sound. It varies between abstract sounds, repetitive sounds and lyrical or narrative sounds. The singers’ bodies and their voices play with and against gravity. They touch and avoid each other, creating subtle vocal polyphonies. Or, supported by electronic sounds, they break their cohesion and explode in a lyrical flight or bend in an obsessive and dark ritual. The organ travels from life to death in a robotic allegory where technological complexity and the lyricism of moving bodies combine in a work with Promethean accents.

AES+F

The Feast of Trimalchio: Arrival of Golden Boat

Del Satyricon di Petronio, spiritoso e lirico malinconico dell’epoca dell’imperatore Nerone, ci pervenne quasi intatto solo il capitolo dedicato alla cena di Trimalcione. La fantasia di Petronio fece del nome di Trimalcione il simbolo della ricezza e del lusso, del vizio della gola e della lussuria in barba alla fugacità della vita umana.
Abbiamo cercato di presentare qualcosa di simile nelle realta` del Terzo Millennio. Così, abbiamo visto Trimalchione, ex servo, liberto, nuovo ricco che dà conviti di molti giorni nel suo palazzo, invece che una persona, come un’immagine generalizzata di un hotel di lusso, una sorta di paradiso terrestre, il soggiorno in cui è prepagato.
Gli ospiti dell’hotel – i ‘padroni’, esponenti del “miliardo dorato”, cercano di dedicare parte del loro tempo, in qualsiasi stagione, al soggiorno presso Trimalcione odierno che ha arredato il proprio palazzo – hotel con il massimo esoticismo e lusso. L’architettura del Palazzo Hotel rappresenta un’assurda sintesi della spiaggia tropicale con la stazione sciistica. I ‘padroni’ indossano abiti bianchi che sembrano, da una parte, l’uniforme dei giusti dell’Eden temporaneo, dall’altra, la tradizionale uniforme coloniale, e, al contempo, una collezione estiva alla moda. I ‘padroni’ impersonano tutte le caratteristiche dell’umanità: ci sono, tra di loro, personaggi dai bambini ai vecchioni, hanno certi segni psicologici e sociali: un pofessore è dissimile da un broker, una donna di mondo da una intellettuale. I ‘servi’ di Trimalcione, giovani e carini esponenti di vari continenti (asiatici, africani, latinoamericani), il personale dell’industria alberghiera, dalle cameriere ai cuochi, ai giardinieri, alle guardie e ai massaggiatori. Sono tutti giovani e belli e indossano uniformi tradizionali di vario colore a seconda dell’etnia. Sono una specie di ‘angeli’ “di colore” del paradiso al quale i ‘padroni’ possono accedere per un certo tempo.

 

ROBERT WILSON

بوب ويلسون
鲍伯·威尔逊
בוב וילסון
ロバート·ウィルソン
밥 윌슨
БОБ УИЛСОН
SHAKESPEAR`S SONETTES

SONETTES DE SHAKESPEAR
Poner en escena a Shakespeare, no dramático sino lírico: esa era la intención del director estadounidense Bob Wilson en Sonnets de Shakespeare (Sonnets de Shakespeare), espectáculo que se exhibe en el Berliner Ensemble. Con ese fin, Wilson está asociado con el compositor y músico estadounidense-canadiense Rufus Wainwright. El resultado es una noche de variedades, con referencia a todos los géneros de entretenimiento, desde la commedia dell’arte hasta los sketches televisivos, pasando por el cabaret. Si en la era isabelina los roles femeninos eran interpretados por hombres, Bob Wilson hizo lo mismo, creando esta práctica inversa: las actrices interpretan roles masculinos. Esta inversión – la reina Isabel I, en su trono, declamando un soneto con una voz profunda y el propio Shakespeare, de joven y anciano, con voces femeninas – intensifica aún más el tono de farsa del espectáculo. Tanto es así que ni siquiera el esporádico número de la actriz travesti Georgette Dee, micrófono en mano, disiente mucho del entorno shakesperiano.