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MARGUERITE HUMEAU

Alta Marea
Per il suo spettacolo High Tide, che è stato esposto di recente al Centre Pompidou, Humeau ha scolpito una collezione di mammiferi marini futuristici e ha iniziato a immaginare come potrebbero suonare se potessero raccontare narrazioni complesse. Con clic e fischi meccanici, simili a quelli di balene e delfini, le creazioni di Humeau raccontano una grande alluvione, un diluvio apocalittico che ha scatenato la nascita della loro cultura. “Queste inondazioni”, spiega, “potrebbero essere la conseguenza del cambiamento climatico, dell’innalzamento degli oceani e dell’aria che diventa tossica. Forse la grande alluvione siamo davvero noi. In quanto esseri umani, siamo il diluvio “.

LAWRENCE MALSTAF

Rimpicciolire
Due grandi fogli di plastica trasparente e un dispositivo che aspira gradualmente l’aria tra di loro lasciano il corpo (in questo caso l’artista stesso) confezionato sottovuoto e sospeso verticalmente. Il tubo trasparente inserito tra le due superfici permette alla persona all’interno dell’impianto di regolare il flusso d’aria. Come risultato della crescente pressione tra i fogli di plastica, la superficie del corpo imballato si congela gradualmente in più micro pieghe. Per tutta la durata dello spettacolo, la persona all’interno si muove lentamente e cambia posizione, che varia da una posizione quasi embrionale a una che assomiglia a un corpo crocifisso.

YANN MARUSSICH

Remix Blu
Nella sua installazione-spettacolo Bleu Remix, Yann Marussich ritorna a un tema originariamente esplorato in Bleu Provisoire (2001), uno spettacolo in cui un misterioso liquido blu trasuda attraverso gli strati della sua pelle come se fosse l’effetto finale o un sottoprodotto di processi interni del suo corpo. In Bleu Remix, l’artista invita ancora una volta lo spettatore a vivere un viaggio intimo attraverso gli angoli del suo corpo. Ogni volta che lo spettacolo viene eseguito, un musicista (locale) diverso accompagna Marussich. Questo confronto unico e singolare stabilisce una nuova relazione tra il suono e l’immagine. L’incontro dei due artisti porta un elemento di rischio e di unicità all’evento, come se la musica esplorasse ripetutamente lo spettacolo, dando luogo a nuove modalità di percezione.

ALDO ROSSI

ألدو روسي
알도 로시]
אלדו רוסי
アルド·ロッシ
Альдо Росси
Teatro del Mondo

Il teatro del mondo è stato progettato dall’architetto italiano Aldo Rossi, inaugurato l’11 novembre 1979, nell’ambito della Biennale di Architettura e Teatro di Venezia. Tutto questo sarebbe volgare, se questo fosse davvero un teatro comune, dove vedrai un bello spettacolo delle arti di Thalma. Ma non lo è, e così ho deciso di portarlo a estir@dor. Il “teatro del mondo” si ispirava a una tradizione settecentesca, e intanto scomparve, dal teatro galleggiante che all’epoca ancorò nella città di Venezia di carnevale. L’edificio è stato realizzato in una struttura metallica e rivestito in legno, sia all’interno che all’esterno e sostenuto da una piattaforma galleggiante: una zattera. Formato da un ciottolo centrale con base quadrata di 9,5 m di larghezza e 11 m di altezza e tetto ottagonale in zinco, contiene un palco situato in una zona centrale. Il teatro ha accolto 400 spettatori, di cui 250 seduti, la sua semplicità formale ei colori utilizzati nelle finiture hanno dato un’immagine onirica a questa apparecchiatura che aveva come sfondo Venezia ei suoi canali. Gli utenti che entravano in quel teatro per assistere alla performance artistica degli attori, sono diventati subito se stessi, personaggi di un evento che interagiva con Venezia, osservatori e osservati, da Punta della Dogana, vedendo la Plaza de S. Marcos delle vostre finestre. Una vera Arca di Noè dell’intera Biennale.

TROIKA

Falling Light
‘Oltre un secolo dopo che Sir Isaac Newton aveva analizzato il fenomeno dell’arcobaleno, il poeta inglese John Keats ha commentato che la scienza aveva privato la natura e l’arcobaleno del suo spettacolo riducendo la sua nozione a colori prismatici. “Falling Light” sfida questa convinzione, con un’accattivante interazione cinematografica tra i prismi di cristallo e l’esperienza soprannaturale che sono in grado di creare.
50 dispositivi meccanici sospesi al soffitto, ciascuno dei quali incorpora una lente ottica in cristallo Swarovski tagliato su misura, un motore programmato da computer e un LED bianco, costituiscono l’installazione di TROIKA “Falling Light”.
Le armature metalliche verniciate di bianco si sollevano in sincope ruotando la camma prima che la gravità le rilasci verso terra, attivando il LED per allontanarsi, più vicino alla lente di cristallo. La lente agisce come un prisma, trasformando attraverso la diffrazione la luce bianca del LED in una miriade di arcobaleno, creando a sua volta il flusso e riflusso ritmico delle goccioline sparse sul pavimento.
Sperimentando piccole gocce di luce che cadono dal soffitto sul pavimento della galleria, il visitatore è immerso in una pioggia di luce, ogni goccia circondata da un vibrante alone di colori arcobaleno. In coro, il suono ronzante del meccanismo è udibile: la luce e il suono si fondono in un’unica esperienza immersiva e multisensoriale, rafforzando l’agenda di TROIKA secondo cui la scienza non distrugge, ma piuttosto scopre la poesia nei modelli della natura. “