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ANGELA GLAJCAR

Анжела Глэйкар

source:andreaangelucciwunderkammer

Prima di tutto la carta meraviglia per la sua presenza sculturale. Reagisce all’atmosfera in tanti modi diversi. La carta seduce tramite la sua sensualità tattile : si desidera toccarla, sentirla e reagisce fortemente all’esterno e alla luce. Grazie alla tecnica della sovrapposizione, le opere di carta si fanno penetrare dalla luce
creando sempre nuove forme. Il suo candore ci ricorda gli interni sobri e severi delle chiese del Nord Europa, la sua fragilità prende possesso dello spazio con forza e al con tempo delicatezza. E’ la carta, materiale povero ed effimero che, grazie alla sensibilità tutta femminile dell’artista tedesca Angela Glajcar, può assumere forme e volumi di monumentale
levità.
Andrea Angelucci
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source: glajcarde

geboren in Mainz ;1991-1998 Studium der Bildhauerei an der Akademie der Bildenden Künste in Nürnberg bei Prof. Tim Scott; 1996 Meisterschülerin ; 1998-2004 Lehraufträge (Akademie der Bildenden Künste in Nürnberg,Fachhochschule Mainz, Universität Gießen und Dortmund); 2007/2008 Gastprofessur Uni Gießen.
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source: vimeo

Andipa Contemporary is delighted to present Terforation, the first UK solo exhibition of contemporary sculptor Angela Glajcar. German born Glajcar has exhibited and received commissions internationally with large-scale installations created in public and private venues throughout Europe and America.
Glajcar’s work embodies sculpture and installation; it examines the way in which space is experienced using a material that is fragile and light. In the act of ripping and perforating a material that is traditionally used as a two-dimensional support, Glajcar gives paper a strong sculptural presence. The vertically hung sheets of white paper produce impressions of great depth drawing the viewer inward. Terforation includes large-scale sculptural works alongside smaller earlier works dating from 2009 to 2011.
This longer video gives a more in depth view of the thought process of Angela’s practice.
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source: artnet

Glajcar’s paper objects and installations explore the way space is experienced. Finely tuned states of equilibrium of lightness and heaviness, materialness and immaterialness, are intended to evoke in the viewer an emotional reaction to the inanimate objects. Glajcar’s professor, Tim Scott, attested his master student an extraordinary ‘sculptural intelligence’. This ability of the artist, namely, to find intelligent and thus cogent and strategic solutions, took her from wood and steel to paper, her current material of choice, meeting her particular requirements. Initially, paper appears light and fragile. Depending on its quality and layering, however, it can also be heavy and resilient. Since paper is made of natural substances and is therefore perishable like any other natural tissue, it takes up a position halfway between natural and artificial. In contrast to wood or metal it absorbs colour and is permeable without being of any colour itself. Paper can be processed without any tools – although this requires quite a bit of effort – and can easily be agitated, so that the works that already give the impression of floating begin to sway, casting a moving shadow. To draw the viewer’s attention to the interstice, this void, it is never possible to look straight through the works, because the holes are positioned such that the hollow stretches into the unknown. Because of our experience we think we recognize this interior to be a cave or a tunnel. However, the spaces created by this artist have no direct relation to the figurative world, and we are faced neither by a cave nor an image of a cave. All we have is Plato‘s Allegory of the Cave. We see what we are able to see or what we want to see. – Sasa Hanten Angela Glajcar was born in Mainz, Germany in 1970. She studied at the Academy of Fine Arts in Hamburg, where she later taught for many years. She also served as Visiting Chair (Sculpture) at the University of Giessen. Her artwork has been exhibited throughout Europe, as well as in the United States, and has earned numerous awards.
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source: kn-studioit

Angela Glajcar nasce a Mainz L’8 Dicembre del 1970 Fra il 1991 ed il 1998 studia scultura nella Akademie der Bildenden Künste in Norimberga sotto la guida del Prof. Tim Scott .

“Angela Glajcar mostra significativamente il potenziale della carta, di solito conosciuta per la sua leggerezza e fragilità. Ne rivela l’aspetto più materiale, tangibile, nonché le sue qualità immateriali, suscitando in questo modo sempre nuovi, sorprendenti visioni. Come dice la scultrice, “la carta è una sostanza appassionante, in grado di cambiare continuamente e assumere qualsivoglia forma.” Appena lo spettatore entra nello spazio espositivo, si sente messo a confronto con un universo concluso, che nondimeno rimanda continuamente all’ambiente circostante. Così il visitatore diventa scopritore e ricercatore. Solo camminando attorno all’installazione e traversandola, è possibile catturarne la complessità spaziale e la diversità ottica, percependo altresì quella speciale atmosfera in cui spazio e tempo sono correlati”.
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source: accartit

Angela Glajcar è una scultrice, strappa e perfora la carta trasformando un materiale delicato in un materiale forte e robusto che impiega anche per lavori monumentali. Le strisce di cellulosa possono infatti raggiungere decine di metri infondendo, nonostante il considerevole peso, una sensazione di leggerezza.
Per gli oggetti, rilievi e installazioni l’artista germanica impiega una carta, prodotta con tecniche avanzate che le consente di modellare volumi, articolando i rapporti tra interno ed esterno. Il suo approccio è di tipo concettuale, inquanto ogni lavoro può essere decomposto e ricomposto.

In sequenza, per addizione, foglio dopo foglio, strato dopo strato, Glajcar costruisce le sue forme; l’artista interviene su ogni singolo foglio, strappando questo stesso, a volte nel centro, a volte sui lati fino a formare delle cavità mai eguali. I margini di queste lacerazioni corrono regolarmente, ma non casualmente. Ogni intervento è in riferimento al foglio precedente e diviene al tempo stesso la base per la composizione deifogli successivi.
Questa procedura si ripete fino a quando non emerge il negativo di una forma caratterizzata da una sorta di stratificazioni che richiamano alla mente quelle geologiche;

il nostro sguardo segue allora la direzione di un labirinto che scende nelle viscere della scultura conducendoci all’interno del cubo fino al punto in cui la luce può penetrare.
Sia che operi con la carta o con la plastica, Angela Glajcar è attenta alle condizioni di interazione degli elementi; per far risaltare le profondità “spaziali” a cui si ispira combina il potenziale della materia con la propietà immateriale della luce.
I volumi creati assorbono infatti la luce circostante facendo risaltare tutti i toni dei bianchi che si accentuano e si attenuano con il gioco delle ombre; il risultato è un’effetto che azzera il confine tra reale e immaginario.
I lavori tridimensionali che invece assumono più esplicitamente la forma di un misterioso antro ci rinviano all’allegoria platonica della caverna e alla sua teoria delle idee, secondo la quale, tutto ciò che prende forma esiste già come immagine ideale, ovvero idea.

La mostra Blanco, realizzata da Angela Glajcar con un progetto site specific per la Galleria Antonella Cattani contemporary art, si inaugura il 14 settembre 2013, alla presenza dell’artista.

Angela Glajcar ist Bildhauerin: sie reisst und durchlöchert Papier.
Das Weiche ist das Harte, und das Zarte ist monumental. Ihre Objekte, Reliefs und Rauminstallationen basieren nicht nur auf hochwertigem Papier, das mit avancierter Technik hergestellt wird – Glajcar betont sogar die grossindustrielle Herkunft des Materials: wenn sie in weitem Schwung meterlange Papierbahnen in einen Raum fallen lässt, dann macht sie damit das Weiche, Flexible, Fliessende des Materials sichtbar.

Die Künstlerin reisst aus jedem einzelnen Bogen verschieden grosse Stücke heraus, teils in der Mitte, teils an den Seiten. Die Ränder dieser Ausrisse verlaufen unregelmäßig aber nicht willkürlich. Mit jedem Eingriff in die fabrikneue Unversehrtheit eines Bogens Papier bezieht sich Glajcar auf den jeweils vorherigen Bogen. Zugleich schafft sie die Grundlage fuer die Gestaltung des nächsten. Das geht so fort, bis sich aus den aufeinander gelegten Papierrechtecken eine Negativform herausschälet.
Sukzessive und additive, Blatt um Blatt, Schicht um Schicht, konstruiert Glajcar räumliche Situationen. Dieses Verfahren entspricht insofern den Maximen der konkreten Kunst, als der Aufbau der Objekte klaren und transparenten Regeln folgt.
Daneben ist das Vorgehen konzeptuell, da jedes Objekt beliebig oft zerlegt und wieder hergestellt, sprich: aufgeschichtet werden kann.
Gleich ob sie mit Papier oder Kunststoff arbeitet – Glajcar geht es durchweg um Zustände von Wechselwirkung, Beziehung, Dialog oder Kontrast.

Die installativen Papierarbeiten der Bildhauerin Angela Glajcar stellen aufgrund ihrer innovativen Verwendung des Materials Papier, der raumergreifenden Ausdehnung und daraus resultierenden Aesthetik eine außergewöhnliche Position dar.
Das Material Papier ist für sie von eminenter Bedeutung, da es die Fähigkeit besitzt, das Licht der Umgebung aufzunehmen und – ohne zusätzliche Beleuchtung – seine unterschiedlichen Farbtöne zur Geltung zu bringen.
Die von Glajcar häufig angewandte Kombination aus Lichtwirkung und räumlich gestaffelter Tiefe lässt unweigerlich an Platons Hoelengleichnis und somit an seine Ideenlehre denken, derzufolge alles, was Gestalt annimmt, bereits als geistiges Gebilde – eben als Idee – vorhanden ist.

Die Ausstellung Blanco, die am 14. September in Anwesenheit der Künstlerin eröffnet wird, wurde von Angela Glajcar mit eimem site specific Projekt für die Galerie Antonella Cattani geschaffen.

Nasce nel 1970 a Mainz (D) dove vive e lavora.
1991-1998 studia scultura alla Akademie der BildendenKünste di Norimberga. 1998 Premio borsa di studio, awarded by the Erich Hauser Kunststiftung, Rottweil. 1999 – 2000 insegna presso l’Accademia der Bildenden Kuenste di Norimberga.

Tra le mostre recenti si segnalano:
2009 Papierwelten, Kunstverein Ludwigshafen, Ludwigshafen (D).
2010 Wilhelm Hack Museum, Ludwigshafen (D)
2011 Curalium, College of the Holy Cross, Worcester (USA)
2013 Terforation, Andipa Gallery, London (UK) / On the edge, Cheryl Hazan Gallery, New York (USA) / In Between, Museum Kastveel van Gaasbeek (BE) / Blanco, Antonella Cattani contemporary art, Bolzano (I)
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source: accartit

Angela Glajcar ist Bildhauerin: sie reisst und durchlöchert Papier.
Das Weiche ist das Harte, und das Zarte ist monumental. Ihre Objekte, Reliefs und Rauminstallationen basieren nicht nur auf hochwertigem Papier, das mit avancierter Technik hergestellt wird – Glajcar betont sogar die grossindustrielle Herkunft des Materials: wenn sie in weitem Schwung meterlange Papierbahnen in einen Raum fallen lässt, dann macht sie damit das Weiche, Flexible, Fliessende des Materials sichtbar.

Die Künstlerin reisst aus jedem einzelnen Bogen verschieden grosse Stücke heraus, teils in der Mitte, teils an den Seiten. Die Ränder dieser Ausrisse verlaufen unregelmäßig aber nicht willkürlich. Mit jedem Eingriff in die fabrikneue Unversehrtheit eines Bogens Papier bezieht sich Glajcar auf den jeweils vorherigen Bogen. Zugleich schafft sie die Grundlage fuer die Gestaltung des nächsten. Das geht so fort, bis sich aus den aufeinander gelegten Papierrechtecken eine Negativform herausschälet.
Sukzessive und additive, Blatt um Blatt, Schicht um Schicht, konstruiert Glajcar räumliche Situationen. Dieses Verfahren entspricht insofern den Maximen der konkreten Kunst, als der Aufbau der Objekte klaren und transparenten Regeln folgt.
Daneben ist das Vorgehen konzeptuell, da jedes Objekt beliebig oft zerlegt und wieder hergestellt, sprich: aufgeschichtet werden kann.
Gleich ob sie mit Papier oder Kunststoff arbeitet – Glajcar geht es durchweg um Zustände von Wechselwirkung, Beziehung, Dialog oder Kontrast.

Die installativen Papierarbeiten der Bildhauerin Angela Glajcar stellen aufgrund ihrer innovativen Verwendung des Materials Papier, der raumergreifenden Ausdehnung und daraus resultierenden Aesthetik eine außergewöhnliche Position dar.
Das Material Papier ist für sie von eminenter Bedeutung, da es die Fähigkeit besitzt, das Licht der Umgebung aufzunehmen und – ohne zusätzliche Beleuchtung – seine unterschiedlichen Farbtöne zur Geltung zu bringen.
Die von Glajcar häufig angewandte Kombination aus Lichtwirkung und räumlich gestaffelter Tiefe lässt unweigerlich an Platons Hoelengleichnis und somit an seine Ideenlehre denken, derzufolge alles, was Gestalt annimmt, bereits als geistiges Gebilde – eben als Idee – vorhanden ist.

Die Ausstellung Blanco, die am 14. September in Anwesenheit der Künstlerin eröffnet wird, wurde von Angela Glajcar mit eimem site specific Projekt für die Galerie Antonella Cattani geschaffen.

Ist 1970 in Mainz geboren, wo sie arbeitet und lebt.
1991-1998 Studium der Bildhauerei an der Akademie der Bildenden Künste in Nürnberg. 1988 Werkstattpreis Erich Hauser Kunststiftung Rottweil.
1999-2000 Lehrauftrag an der Akademie der Bildenden Künste in Nürnberg.

Ausstellungen (Auswahl):
2009 Papierwelten, Kunstverein Ludwigshafen, Ludwigshafen (D)
2010 Wilhelm Hack Museum, Ludwigshafen (D)
2011 Curalium, College of the Holy Cross, Worcester (USA)
2013 Terforation, Andipa Gallery, London (UK) / On the edge, Cheryl Hazan Gallery, New York (USA) / In Between, Museum Kastveel van Gaabeek (BE).