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Du Zhenjun

Bebel

DU ZHENJUN 66

source: designtaxi

Paris-based Chinese artist Du Zhenjun has reimagined the biblical ‘tower of Babel’ in various different contexts.

Du puts together an impressive piece of art in a stunning photomontage. Using fragments of skyscrapers, cathedrals and various monuments, he stitches them to form a massive tower. As for the ground, it is filled with images of unrest and natural disaster.

These contexts are some examples of things that are a threat to human existence even in this day and age. They include: huge winds, snow, conflict of law, destruction, and many more.

This series of work is full of symbolism as it juxtaposes the modern day context: tall towers fill our skylines, yet disharmony fills our streets.
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source: botaniquebe

Sono le parole scritte nella Genesi della Sacra Bibbia, e sarebbero state pronunciate da Dio, nel momento in cui sorprese gli umani a costruire una città che si sviluppasse in altezza per raggiungere il cielo. Per punire la loro superbia e il desiderio di eguagliarsi a Dio, Egli li colpì con il disordine, con l’incomprensione, e quella città, rimasta incompiuta, prese il nome di Babele.
Il mondo si allarma per questo 21 Dicembre 2012, in cui pare debba finire tutto. Ma quel tutto che deve finire, in fondo, cos’è? E poi, quando è cominciato?
Il cinese Du Zhenjun fa dell’arte la sua forma illimitata di espressione. Artista poliedrico crea installazioni, disegni e immagini. Nel suo lavoro “Tower of Babel” ricrea, in grandi riproduzioni fotografiche, una versione contemporanea dell’apocalisse, o meglio, dell’occasione in cui tutto è cominciato. I soggetti che caratterizzano le sue composizioni sono i ritratti e le istantanee reali di avvenimenti accaduti nel mondo: guerre, manifestazioni, disastri, naturali e umani.
Abbandoniamoci alla riflessione.

Il primo sinonimo di disordine che compare sul dizionario è babele, con la lettera minuscola
Du Zhenjun trasforma il mondo in una nuova torre di Babele, ma non pensate che questa Terra lo sia già? Non c’è già troppo disordine, ingiustizia e incomprensione?
Il primo sinonimo di disordine che compare sul dizionario è babele, con la lettera minuscola. E nemmeno a farlo apposta tutte le conseguenze della confusione voluta da Dio sono qui, come a giustificare questo aggettivo. Incarniamo la superbia e la supremazia sul mondo, lo stesso che Egli voleva che abitassimo.
Nelle immagini proposte da Du Zhenjun osserviamo una composizione standard: al centro è sempre presente un’interpretazione della Torre, varie forme, varie strutture, varie visioni. Poi tutt’intorno aleggia un’atmosfera grigia, l’atmosfera della realtà. Un ammasso di cose, persone e edifici. Sono parti di fotografie, o meglio di reportage giornalistici, di guerra e non solo.
L’origine della fonte di luce non la individuiamo, è nell’aria: tutto è illuminato, come nelle stampe composite di fine ottocento, antenate del fotomontaggio.

Nemmeno il timore di una fine riesce a spingerci al cambiamento
Nello scompiglio generale lo spettatore può spendere del tempo a notare delle figure, dei particolari, e scoprire quanto essi siano scioccanti. Vi si trova morte, disperazione, sofferenza.
Nell’opera “The Crusades” spicca la figura di una bambina dai capelli biondi che osserva il caos di fronte a sé, impotente e solitaria osservatrice della realtà. E’ di spalle, non ha un volto, lei è la figurazione di ciò che rappresenta.
E perché il mondo non cambia in suo nome? Perché tutto continua inesorabilmente ad essere così… sbagliato? La società si divora difronte a lei, senza curarsi del suo futuro. Nemmeno del suo presente.
Quella bambina siamo noi, siamo noi tutto questo, e l’aneddoto di Babele è solo un simbolo del disprezzo “divino” per la cattiveria umana. Ma ci lascia pensare a quanto quest’ultima sia la causa stessa della punizione che ci sarebbe stata inflitta.
Il 21 Dicembre, o qualunque data dovesse ancora essere fissata, dovrebbe essere la fine di questo mondo. Dovrebbe essere l’inizio di un mondo nuovo, vero e puro.
Uno migliore.
Ma nemmeno il timore di una fine riesce a spingerci al cambiamento.
Cattiva è la società, che non vuole diventare consapevole; che se volesse potrebbe girarsi verso quella bambina e vedere i suoi occhi e reagire. Perché lei rivolta verso quel caos ci resta, e dentro di sé resta palpitante una speranza.
Allora cosa cambierà in questa, o altre date? Niente, come niente continua a cambiare.
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source: tothetenniscourtblogspot

今年的法國網球公開賽官方宣傳海報與目前居住在法國的中國藝術家杜震君合作,杜震君以水墨的表現方式,在宣紙上描繪出網球發球者的力量與姿態,透過畫面中的弧線暗示球的速度感,也賦予網球隱約的禪意。

杜震君出生上海,先後在中國學習傳統繪畫、雕刻與書法,1991年前往法國學習多媒體、攝影、裝置藝術等方面的藝術探索。杜震君的代表作之一Tower of Babel(巴比倫塔)系列,以眾多微小的照片拼接出複雜充滿細節的不同事件,每一幅作品的中央都有一座象徵財富與權力的高塔,在高塔之下,有著污染、毀壞、暴力、政治動盪等亂象,藉由一系列人禍天災的想像悲劇,對於現代人類無止盡的慾望帶來警示與啟示的討論。