Gina Pane
Azione Sentimentale
source: ilmuromagit
Gina Pane (1939-1990), dopo una parentesi nella pittura e la realizzazione di alcune sculture, diventa uno dei maggiori esponenti della Body Art. Questa artista francese ha lavorato con il proprio corpo aggredendolo, tagliandolo e mortificandolo in vari modi, rischiando più volte la vita.
Il suo corpo diventa uno strumento per esprimere in maniera non verbale i propri concetti, e le sue performance hanno a che fare con delle situazioni passate, dei ricordi, sono pregne di connotazioni sessuali ed hanno una prerogativa poetica e sentimentale.
Negli anni Settanta, realizza una serie di performance, minuziosamente preparate e documentate, in cui ogni gesto, spesso legato alla dimensione dolorosa del corpo, viene compiuto con un’apparenza rituale.
Azione sentimentale è infatti datata 1973. Rivolgendosi a un pubblico esclusivamente femminile, presso la Galleria Diaframma di Milano, l’artista, in un primo momento in piedi, si rannicchia e, munita di due mazzi di rose, uno di rose rosse e l’altro di rose bianche, inizia un’azione lenta e ritualistica. Si infila nel braccio sinistro le spine di una rosa, spine che sono simboli di un tormento sospeso tra la religiosità e la condizione femminile (l’artista era religiosa e la sua è un’arte sacra) e pratica sul palmo della mano un’incisione che simula la forma della rosa a tal punto da far sembrare il braccio stesso lo stelo del fiore.
Queste azioni estreme della Pane hanno luogo solamente davanti ad un pubblico e per lei non hanno senso senza di esso, lo spettacolo è tutto; nelle sue performance la partecipazione emotiva del pubblico è importantissima e necessaria; il suo corpo è uno strumento di comunicazione e veicola attraverso il suo sangue la comunicazione alla collettività.
Come altri suoi interventi, Azione sentimentale è tesa a far emergere la fragilità e al tempo stesso l’energia vitale del corpo; ma anche ad esprimere l’urgenza di uscire da un’immagine del corpo e dell’individuo forgiata dalla società, per riappropriarsene: un processo che l’artista vive in pubblico nella propria carne e nelle proprie viscere, e che assume il senso di una rinascita.
La ferita, scrive l’artista, è “un segno dello stato di estrema fragilità del corpo, un segno del dolore, un segno che evidenzia la situazione esterna di aggressione, di violenza cui siamo esposti”.
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source: soundandvisionit
Gina Pane (1939-1990) è un’artista di origine francese che trascorse la sua infanzia in Italia. Il suo è uno dei nomi più importanti della Body Art, una corrente artistica che utilizza il corpo per esprimere tormento fisico e non di meno mentale; la sua arte è da molti considerata un’arte sacra proprio per la forte valenza rituale e carica di religiosità.
Nel 1973 dà avvio ad Azioni sentimentali, una serie di performance che analizzano gli stati d’animo dell’uomo.
Azione sentimentale: In quest’opera l’artista esegue in maniera completamente meticolosa azioni legate principalmente alla dimensione dolorosa del corpo. Le foto documentano la performance rituale di Gina, la quale, vestita di bianco, in un primo momento si rannicchia con un mazzo di rose. Dopodiché, inserisce nel braccio sinistro teso, le spine del fiore, fino ad arrivare al palmo della mano, dove incide con il suo stesso sangue una rosa.
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source: memecultit
Le Azioni che negli anni Settanta caratterizzano l’attività di performer di Gina Pane (Biarritz, 1939 – Parigi, 1990) vertono invece attorno a un dialogo simbolico tra corpo e spirito, dove la violenza e la mistificazione di cui si carica il gesto artistico si colora di una dimensione sacrale, che lo rende assimilabile ad un rituale di purificazione. La Pane ferisce il proprio corpo per mostrare la vulnerabilità che accomuna ogni essere umano, attraverso un silenzioso e lacerante grido catartico contro i dettami del nascente capitalismo, contro l’indifferenza e contro le politiche della guerra.
La donna abbandona così il suo tradizionale ruolo ritirato e domestico per farsi portavoce, con la sua fisicità, di un messaggio di protesta, che passa attraverso la consapevolezza della propria soggettività e del proprio libero arbitrio, capace di manifestarsi anche attraverso forme estreme di arte in cui il corpo (body) diventa elemento e discrimine fondante.
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source: broadway1602
Gina Pane was born in Biarritz in 1939 from a family of Italian origins.
Pane studied painting and lithography at the Ecole des Beaux-Arts in Paris from 1961 to 1966. She is best known for her body-related performance work and is recognized as one of the most radical and innovative protagonists of the 1970’s Body Art movement in France (“Art corporel”). Pane taught at the Ecole des Beaux-Arts in Mans from 1975 to 1990 and ran an atelier dedicated to performance art at the Centre Pompidou from 1978 to 1979 at the request of Pontus Hultén. Gina Pane is best known for “actions” in which she used her own body in her work in extreme ways, such as making small incisions in her flesh with a razor blade as in her signature piece Azione Sentimentale (Sentimental Action) or lying on a metal bed over burning candles and stamping out small fires with her bare hands and feet in The Conditioning (both pieces from 1973). Pane’s work was often mentioned in relation to U.S. artist Chris Burden’s self-inflicting body actions.
Pane began her career creating geometric abstraction in paintings and metal sculptures of primary coloration resonating Minimal Art. Of major artistic influence for Pane’s work of this period was Russian Suprematist Kasimir Malewitsch. In 1968, Pane began making minutely prepared and documented actions in which each gesture carried a ritual dimension. In the following years Pane relocated the body into nature and created pivotal Land Art pieces such as Displaced Stones (1968), Protected Earth (1968-1970), and Enfoncement d’un rayon de soleil (1969). All of her actions continued existing in the form of photographic documentation and the performative object. From the late 1970’s onward, Pane returned to a more abstracted language of symbolically and spiritually charged forms such as the cross, rectangle, and circle as well as an auratic use of materials such as burnt or rusty metal, glass, and copper.
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source: infopediapt
Artista francesa, Gina Pane nasceu em 1939, em Biarritz. Estudou na Escola de Belas-Artes de Paris entre 1961 e 1966. Realizou a sua primeira exposição individual em 1966.
Artista ligada ao fenómeno da Performance Art, Gina Pane tornou-se, durante a década de 70, um dos expoentes máximos da Body Art, para o que contribuiu o carácter fortemente mediático das suas apresentações. Tal como outros artistas desta tendência (como o francês Michel Journiac ou o suiço Urs Lüthi), Gina Pane utilizava sempre o corpo como material e suporte para a criação artística.
Os seus atos, bastante extremados no sentido da auto-mutilação e do sofrimento, pretendiam acentuar o problema da violência da vida contemporânea na sua relação com a vulnerabilidade e com a própria passividade com que o indivíduo enfrenta estes temas. As suas encenações, de sentido masoquista, assentavam na impassividade com que a artista produzia os cortes e na capacidade de conter e teatralizar o próprio sofrimento e de esteticizar o disforme e a mutilação.
Aproximando-se das orientações estéticas de outras artistas femininas, a obra de Gina Pane pretende abordar a relação entre os sexos, os tabus e os estereótipos e o problema da dominação masculina.
No início da década de 80, acreditando esgotadas as potencialidades comunicativas das ações corporais e concluídas as marcas que queria deixar impressas no corpo, a artista abandonou as performances públicas e dedica-se à produção de objetos escultóricos e de desenhos, de carácter minimalista, para os quais utiliza o metal, o vidro e a madeira.
Gina Pane morreu em Paris em 1990.
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source: kunstbusnl
Franse performance en installatie kunstenares, geboren 24 mei 1939 in Biarritz, gestorven 1990 in Parijs
Gina Pane studeerde aan de École des Beaux Arts in Parijs en werd in de jaren ’70 bekend met haar lichaamsgeoriënteerde performances.
Body-art, dat betekende niet dat de schoonheid van het menselijk lichaam werd getoond en geëerd; integendeel, uiterlijk was volstrekt onbelangrijk, en het lichaam een werktuig dat op hardhandige wijze op de proef werd gesteld. In de jaren zeventig moest kunst shockeren, en dientengevolge pijnigden kunstenaars zichzelf op de meest bizarre manieren. Het had allemaal te maken met het bereiken van een andere staat van zijn, een bewustzijnsverruiming die ook het publiek zou kunnen delen, simpelweg door het kijken naar zo’n kwellende performance. In een wereld die verdoofd was, zoals kunstenares Gina Pane het stelde, moest kunst echte pijn laten zien.
Gina Pane bewerkt zich met scheermesjes en kruipt naakt over gebroken glas of beklimt met ontblootte handen en voeten een van scherpe stalen punten voorziene stalen ladder, in Non-aestheticized Climbing (1971, Paris). Een van haar ‘zelfportret’ performances verloopt alsvolgt: Gina Pane ligt naakt op een stalen bed voorzien van slechts enkele dwarsstaven. Onder het bed staat een bosje brandende kaarsen… Het publiek wordt hier getuige van een geleidelijk proces van zelfmutilatie door verbranding van de kunstenaar.
De performance Action Sentimentale, gaat over de moeder-kind relatie. De fotografische documentatie over deze performance laat de kunstenares zien, gekleed in het wit, haar gezicht verborgen achter een bos rozen en haar uitgestrekte arm bloedend door gaten veroorzaakt door spijkertjes.
Een ander werk waarom Pane bekend is Mezzogiorno a Alimena,
In de jaren ’80 en ’90 concentreerde Gina Pane zich op installaties.