Glenn Branca
Lesson Nº 1 + The Ascension
source: factmag
The debut album from experimental composer and No Wave exile Glenn Branca is returning to vinyl.
Branca’s key early release is, of course, 1981’s The Ascent – a thrillingly widescreen set of guitar-led experimental compositions, and one of our favourite twenty albums of the decade. His first solo effort, Lesson No. 1, pre-empted it by a year, and remains a startlingly assured first attempt.
Composed in the wake of his departure from No Wave outfit Theoretical Girls, Lesson No. 1 arrived on 99 Records in 1980. In contrast to the populous ensembles and tsunamis of noise found on later compositions, Lesson No. 1 is a modest effort, with the cast limited to six instrumentalists at most. A-side ‘Lesson No. 1 for Electric Guitar’ plays like a souped-up version of Reich-style minimalism, with waves of interlocking guitar noise laid over insistent rhythmic pulses. The B-side, ‘Dissonance’, is much more unruly and scattershot, and shares some DNA with John Zorn’s later screwball exercises with Naked City.
Lesson No. 1 got a key reissue back in 2004, hot off the heels of Acute’s The Ascension reissue package. Superior Viaduct’s new edition, however, will mark the album’s first vinyl foray since its original release. As well as replicating the original 1980 tracklisting, the 2xLP set will include a one-sided 12″ featuring contemporaneous track ‘Bad Smells’, which boasts guitar playing from the likes of Thurston Moore and Lee Ranaldo.
Lesson No. 1 will arrive on Superior Viaduct on January 21. The title track is available to stream below.
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source: allmusic
Lesson No. 1 was Glenn Branca’s first release as a composer. Originally issued as a 12″ EP, or mini-album, it featured two tracks, the beautiful and accessible title track — composed as a response to listening to Joy Division’s “Love Will Tear Us Apart,” and the frenetically assaultive “Dissonance,” which has lost none of its power. The players on this date were organist Anthony Coleman, drummer Stephen Wischerth, F.L.Schroder on bass, Branca and Michael Gross on guitars and, on the latter track, Harry Spitz on Sledgehammer. This compact disc reissue on Acute contains “Bad Smells,” an unreleased track from the Ascension sessions that came two years later. The band here features five guitarists: Branca, David Rosenbloom, Ned Sublette, Lee Ranaldo, and Thurston Moore, as well as bassist Jeffrey Glenn and Wischerth. There is also a QuickTime video movie of “Symphony No. 5” included. One of the most compelling things about this release is how fully developed Branca’s ideas were even at this early juncture. His micro- and over-tonal notions as overlooked visceral elements in rock & roll prove worthy mettle here, and even on “Dissonance” with its catharsis and knotty harmonics, rock & roll is never far from the fore in his method. “Bad Smells” has a different, more complex dynamic, especially from the outset, but the sense of urgency is there, along with the shimmering, barely hidden melodic frames that keep the entire thing evolving on the axis of its pulse. Guitarist Alan Licht provides a fine critical history and appreciation in his liner notes, making for a historically relevant package. But in spite of its obvious contribution not only to vanguard music, but to Sonic Youth’s sound, the music here is actually pleasant and compelling to listen to, and does not sound like a relic out of time and space, or a curiosity piece from long ago. Lesson No. 1 is a powerful, wrenching, transcendent piece of rock guitar classicism that, if there is any justice, will get a wider and more appreciative hearing in the new century.
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source: psycanprog
Glenn Branca è sempre stato un musicista posizionato a metà strada tra il ruolo di compositore d’avanguardia e quello del musicista rock. Allievo e discepolo dei maestri del minimalismo americano quali La Monte Young, Terry Riley, Philip Glass e Steve Reich ha sempre dovuto lottare contro pregiudizi e feroci critiche. La sua posizione era certamete scomoda, troppo accademico per gli appassionati del rock e troppo “politicamente scorretto” per gli accademici. In effetti Branca cercava di scardinare tutti i limiti imposti dai rigidi schemi dell’avangurdia, coscente del fatto che chi vuole fare vera avanguardia non dovrebbe avere limiti. Anche John Cage ebbe modo di criticarlo, gli diede persino del fascista (lo fece anche Luciano Berio rivolto a tutti i minimalisti) per l’eccessiva rigidità delle sue composizioni, anche se ne riconobbe la carica innovatrice. Dopo avere creato il suo album più noto, The Ascension (1981), vero monumento del massimalismo suonato con un formazione rock classica (chitarre, basso e batteria), tenta l’avvicinamento verso un formato differente, la Sinfonia, come sempre a metà strada tra il rock e l’accademia. L’esperimento piacerà a Branca che lo riproporrà svariate volte nei decenni successivi, ad oggi si contano ben sedici Sinfonie (non di tutte sono disponibili registrazioni). Ecco come appariva al compositore americano John Adams l’ensemble del giovane Branca in una delle sue prime esibizioni dal vivo della Prima Sinfonia: “L’evento di Branca che ascoltai al Japan Center Theatre di San Francisco nel 1981 fu una delle sue sinfonie per chitarra. Il gruppo non sembrava molto diverso da migliaia di altri gruppi rock indipendenti o alternativi di quel periodo: ragazzi in jeans e magliette consunte che si davano da fare con i cavi mantenendo quella tipica espressione distratta dei musicisti rock. Branca, magro e smilzo, con un abbigliamento da negozio di seconda mano e una pettinatura a banana stile James Dean, dirigeva con la sua chitarra. Le accordature strappavano l’ascoltatore dal loro mondo confortante e familiare, le corde metalliche delle chitarre brillavano e fremevano di una risonanza completamente nuova, una cosa al contempo aliena e, almeno per me, intensamente stimolante. Quando le batterie entrarono in azione il teatro pulsò di un’energia martellante, ma a differenza di un normale concerto rock superamplificato, questo era pieno di eventi acustici inaspettati e sorprendenti. I tappi per le orecchie non erano semplicemente “consigliati”, erano indispensabili. I muri di suono creati da complessi di chitarre elettriche accordate in maniera particolare, erano amplificati a volumi tanto alti da far impazzire. Branca si era addentrato nel mondo dell’accordatura alternativa, usando rapporti pitagorici che, una volta amplificati ad alti livelli, creavano spettri acustici, artefatti sonori impossibili da ottenere in condizioni di esibizione normali”.
La Prima Sinfonia, registrata dal vivo nel luglio del 1981 presso il Performing Garage di New York, è divisa in quattro lunghi movimenti; vi suonano tredici chitarre accordate tutte in modo alternativo, tra queste quelle dei due Sonic Youth, Lee Ranaldo e Thurston Moore. Il risultato è la creazione di travolgenti muri di suono che si formano e accrescono di minuto in minuto, come ad esempio nel primo movimento, costruito su un Mi Maggiore che cresce sempre più con l’ausilio di trombe e corni per trovare fine nel devastante e impetuoso finale.
Il secondo movimento riprende una sorta di minimalismo tribale dove le percussioni prendono il sopravvento sulle chitarre, mentre il terzo, ancora in Mi maggiore, è un opprimente muro di suono, debitore di La Monte Young, uno dei brani più tragici e claustrofobici scritti da Branca; il finale percussivo è una sorta di discesa negli inferi senza possibilità di salvezza. Il quarto movimento, segnato da un drone di poche note che si ripetono ossessivamente, è massimalismo allo stato puro. Le chitarre tanto straziate da essere quasi irriconoscibili lasciano spazio al crescendo finale dominato dai fiati. Energia e genio allo stato puro.
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source: hartzine
Glenn Branca fait partie de ces légendes qu’on ne sait trop par quel bout attaquer, et de ces musiciens dont on a l’impression qu’on ne comprendra jamais l’oeuvre tant sa complexité et son intelligence nous dépassent. Sa force se trouve dans une sorte d’évidence qui refuse de se révéler à la première écoute. La musique de Branca n’est pas facile. Il faut aller à sa recherche, l’observer longtemps avant de pouvoir commencer à l’apprivoiser – peut-être. Ses albums forment un chaos déroutant que l’on sait parfaitement ordonné et régi par des lois mathématiques précises sans parvenir à y discerner une quelconque structure. Ses morceaux sont comme un monument sans portes ni fenêtres : on sait que son ascension sera longue.
L’homme lui-même comporte plusieurs facettes complexes. D’abord acteur, puis auteur et metteur en scène de théâtre, il fonde le Bastard Theater à Boston, pour lequel il composera ses premiers morceaux, vers 1975, interprétés en live pendant les représentations. Peu de temps après son installation à New-York en 1976, il rencontre Jeff Lohn, avec qui il crée les Theoretical Girls, fameux groupe no wave qui exista jusqu’au début des années 80, et au sein duquel son intérêt pour les riffs répétitifs et les changements soudains de dynamique commence à émerger. C’est d’ailleurs à la même époque que Branca se révèle en tant que compositeur. En 1981, il publie The Ascension, un album pour quatre guitares, une basse et une batterie, sorte de cataclysme électrique qui prend déjà de l’avance sur tout ce que le rock alternatif pourra faire de mieux dans les trois décennies à venir. Les liens entre le compositeur d’avant-garde et la scène rock new-yorkaise sont d’ailleurs loin d’être inexistants : c’est au sein de ses formations que Lee Ranaldo, Thurston Moore (Sonic Youth) ou encore Michael Gira (Swans) ou Page Hamilton (Helmet) ont fait leurs classes. Visionnaire et ambitieux, Branca se plonge ensuite corps et âme dans la création de symphonies – il en a composé une quinzaine à ce jour, toutes interprétées par des orchestres majeurs à travers le monde. En juin 2001, dans une sorte d’avant-goût apocalyptique des événements à venir, Glenn Branca dirige un ensemble monstrueux de 100 guitares au pied du World Trade Center. Cette année, il revient avec la suite de The Ascension – The Ascension: The Sequel -, qu’il présentera pour la première fois au public français le 28 mai prochain dans la Grande Halle de la Villette à l’occasion de l’irréprochable festival Villette Sonique. En attendant, il se confie à Hartzine sur ses relations avec Sonic Youth, le rock et les arts plastiques.
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source: passiveaggressivedk
Det var blandt andet artworket, som fik mig til at drømme om og genopdage Glenn Brancas mesterværk “Ascension”, som blev indspillet i New York i 1980, som jeg har fundet, mistet og fundet flere gange i løbet af de seneste år. Coverbilledet er lavet af tegneren Robert Longo og var en del af serien “Men In The Cities” – det ovenstående er brugt på den nylige vinyl-genudgivelse, billedet i bunden er det oprindelige cover. Og netop forholdet, at “Ascension” er ikonisk og en tilbagevendende oplevelse, gør sig gældende både i grafisk og musikalsk forstand.
Med albummet demonstrerede Glenn Branca, hvordan man kunne skabe en elektrisk storm af symfonisk dissonans og smukke spændingsbuer med fire guitarister, bas og trommer (heriblandt Lee Ranaldo og med den glimrende jazz lydtekniker James Farber), der krydsede landskaber over moderne kompositionsmusik, avantgarde og noise, der sammen med ligesindede Rhys Chatham fra samme periode skulle komme til at forme lyden af nowave, støjrock og blackmetal i fremtiden. Ikke mindst fordi musikere som Michael Gira og Thurston Moore faktisk spillede med Branca, som til gengæld udgav de første Swans og Sonic Youth-plader på sit nystartede label Neutral i årene efter.
Siden har Branca også skrevet mere end 30 symfonier med greb fra den klassiske musik, fremført først og fremmest på elektriske (og af og til hjemmebyggede) guitarer.
“Ascension” starter med “Lesson no. 2″ – en abrupt sag med masser af luft og pauser, som får det til at gå helt i stå halvvejs i nummeret, inden det starter op igen som en ny ting. Nummeret er i øvrigt en direkte opfølger til titlen på debutalbummet, som udkom året før. “The Spectacular Commodity” er pladens andet og nok mest karakteristiske nummer; en veltilrettelagt manøvre i at fastholde guitarenes call-respons i soniske og rytmiske yderpunkter – og en komposition, der hele tiden lige nøjagtig når at opbygge systemtræk, inden den bryder dem ned igen. Til sidst forvandles temaet fra begyndelsen til et næsten romantisk udtryk med bløde anslag.
Tredje nummer “Structure” er som titlen antyder en mere matematisk sag, som har samme tilgang til guitarens skrigende lyd med små harmoniske forskydninger og skulle lede til Brancas senere eksperimenter med mikrotonalitet. Samtidig bliver det tydeligt, hvor vigtig en rolle trommerne spiller i forholdet mellem de hvinende guitarer, ikke som timekeeper, men med et regelret spil, som guitarerne kan udfolde sig over. I den henseende starter B-siden kedeligt i en ny lang postrocket spændingskurve på “Light Field (In Consonance)” med unisone guitarlag. Og så bliver der ellers bygget en massiv undergangsmaskine på titelnummeret og pladens sidste skæring “The Ascension”, der slutter med den totale opløsning.
Branca har tidligere optrådt i Danmark, ifølge internetleksikon til åbningen på Aarhus Festuge i 1996 foran Dronningen og Thorkild Simonsen. Man kan nok også med en vis usikkerhed påvise en inspiration fra Branca til nyere danske grupper som Musik for Seks Elektriske Guitarer, Shitpiece og Spost.
Glenn Branca giver solokoncert på torsdag i Huset-KBH (RSVP) og indleder et på alle måder fortræffeligt forår for koncertgruppen artFREQ, som byder på en række af de store musikikoner i løbet af februar, marts og april (desværre til relativ stor mønt). Interview med artFREQ følger inden længe.
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source: musicsearchmagnetps
Glenn Branca é um altamente influente compositor de vanguarda para guitarrista elétrica, conhecido por suas peças musicais com volumes e ajustes alternativos da guitarra, uso extensivo de pedal, droning e séries harmônicas elaboradas. Em setembro de 1996, The Glenn Branca Ensemble tocou na cerimônia de abertura do Festival de Aarhus, na Dinamarca. Na platéia estavam a rainha da Dinamarca, o prefeito de Aarhus e outros dignitários. Read more about Glenn Branca on Last.fm. User-contributed text is available under the Creative Commons By-SA License and may also be available under the GNU FDL.