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HUANG YONG PING

هوانغ يونغ بينغ
黄永砯
הואנג יונג פינג
황 용 핑
Leviathanation

source: fineartabout

Conceptual artist Huang Yong-Ping has a recent art installation at Tang Contemporary Art of the trendy 798 Art District Beijing, China. The artwork in the photo is titled Leviathanation. Its impressive scale wows visitors to the exhibition.

Even though Huang Yong-Ping was born in China, he represented the French nation for the Venice Biennale in 1999, an international exhibition that helped to catapult Chinese artists to mega-stardom.
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source: kuweight64blogspot

Installation Art titled ‘Leviathanation’ by 56 year old artist Huang Yong Ping in Beijing. Born in China, Huang Yong Ping is now a French citizen. The name Leviathan comes from a monstrous sea creature from ancient mythology. Its done using a subway train with the head of a giant fish made from fibre glass. There are lots of stuffed animal heads placed on top of the fish. A lot of his work deals with the dynamics of power.
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source: electawebit

Il caso come strategia artistica. Il lavoro di Huang Yong Ping è come intraprendere un viaggio verso un mondo lontano, è come trovarsi al crocevia tra due culture, tra due tempi: il presente e la tradizione più antica.Huang Yong Ping inizia a frequentare l’Accademia di Belle Arti alla fine degli anni settanta, quando la Cina usciva dalla Rivoluzione Culturale aprendosi all’Occidente attraverso una politica di riforme. In questo decennio di vivacità culturale e artistica inedita in Cina, l’artista si mette da subito in discussione, sviluppando un’attitudine antiaccademica e puntando alla sperimentazione libera, che lo mette in contatto con la cultura occidentale.
Il lavoro degli intellettuali e degli artisti occidentali di quegli anni diventa lo strumento per sfidare l’ordine estetico costituito, liberandolo definitivamente dalle modalità di espressione tradizionale, in un momento storico in cui la censura era ancora in vigore e gli artisti d’avanguardia lavoravano pressoché clandestinamente.Per Huang Yong Ping l’idea occidentale di opera d’arte come creazione unica dell’artista stride con la concezione orientale per la quale l’uomo non è al centro dell’universo ma coesistente con la natura. Verso gli anni Ottanta l’artista elabora la roulette: un complesso meccanismo fa sì che l’opera non sia frutto dell’individualità artistica o di un ragionamento stilistico o estetico, ma diventi prodotto del caso ed elemento centrale della sua ricerca.
L’utilizzo della tradizione cinese come prassi metodologica si fa più forte al suo arrivo in Europa, dove non diventa semplice esotismo ma è strumento per mostrare le difficoltà della comunicazione interculturale. Lontano dal suo Paese di origine però, Huang Yong Ping recupera e studia le proprie radici per affrontare il nuovo contesto trasformando il suo punto di vista.All’inizio degli anni Ottanta l’artista realizza uno dei suoi lavori più importanti lavando in lavatrice un libro di storia della pittura cinese con uno di storia dell’arte occidentale per mettere in discussione l’idea che esistano culture assolute, pure o non contaminate.
Come nel linguaggio cinese ogni termine è legato a quello di significato opposto, ed è dalla loro interdipendenza che ognuno trae la propria identità, così nel lavoro di Huang Yong Ping l’allusivo e la metafora costruiscono significati complessi, comprensibili soltanto se letti insieme, se posti in relazione. Nel suo vocabolario infatti, ogni elemento esiste e ha significato soltanto se posto in relazione con un altro, diventando critica militante, monito che sembra ricordarci che l’essenza individuale assume una consistenza reale solo nel raffronto. La sua opera ci permette di allargare lo sguardo su noi stessi, aprendoci punti di vista inediti e sorprendenti.