SONIA BIACCHI
source: benzlinds
Sonia designs and executes beautiful performance pieces. Pieces that can be worn and partnered with. Her work is extraordinary and today I saw it, today I wore it, today I moved in it and today…I came back to the dance.
.
.
.
.
.
.
.
source: ctrteatro
Segni e forme mi colgono di sorpresa e mi attraggono, io li registro nella mente, lasciano delle tracce, sono le impronte a cui attingo per disegnare le mie personali architetture costruite per i corpi dei danzatori. esse hanno elementi comuni: purezza di segno, ampia campitura, essenzialità, ma soprattutto rappresentatività di un mondo dai rimandi ai quali mi sento emozionalmente partecipe.
Dai disegni passo alla loro realizzazione tridimensionale il disegno, per essere trasformato in struttura, deve corrispondere a principi di fattibilità, indossabilità, relazionalità con lo spazio scenico e con le forme che prevedo essere in scena durante la pièce. E’ dunque dopo varie riflessioni che prende il via la fase realizzativa, durante la quale spesso apporto modifiche o arricchimenti al progetto originale. benché realizzi sempre una prima struttura in forma tridimensionale su manichino, sperimentando le proporzioni e l’idoneità dei materiali prescelti, la sua realizzazione a misura d’uomo riserva spesso delle sorprese. Lavoro spasmodicamente, perché solo a completa realizzazione conoscerò l’esito dell’opera sotto l’aspetto statico e formale, e se la struttura non funziona bisogna correggerla o eliminarla. è frutto di troppo lavoro per arrendersi facilmente.
Credo di avere acquisito una buona conoscenza della resa di una vasta gamma di materiali, ma solo la sperimentazione può confermare o smentire le risposte attese. a volte costruisco lo steso modello con materiali diversi attendendo differenti risposte di presenza scenica, di duttilità e di possibilità di trasformazioni formali attraverso il movimento.
A struttura terminata, la sperimentazione non è ancora conclusa. quali risposte dà, quando è indossato o trasportata da un danzatore nello spazio teatrale? quale relazione ci può essere fra essa e le altre strutture, la luce, la musica, lo spazio teatrale? qual è la sensibilità interpretativa e relazionale del danzatore? tutte domande, queste, di importanza enorme, perché toccano il cuore del problema della messa in scena: il ritmo.
.
.
.
.
.
.
.
source: dazeddigital
Despite being located at less than 20 minutes of waterbus from St Mark’s Square and the main venues of the Biennale, the Giudecca island largely remains an oasis of quietness and tranquillity in the Venetian lagoon. It’s here, far from the madding crowds, inside the Centro Teatrale di Ricerca (Theatre Research Centre), located in the 13th-century former convent of St Cosma and St Damiano, that Sonia Biacchi creates her avant-garde costumes. Her designs are mainly used for theatre and dance shows, but have recently attracted also the attention of fashion and style magazines. For Biacchi, who is also the CTR artistic director, this former convent is a sort of magical place: visitors can hear the music of the dance classes from the cloister garden and, upon entering the main room where performers are rehearsing, they can see Biacchi’s costumes lined up one after the other, ready to be used for different shows and shoots.
Biacchi started making costumes driven by her passion for the theatre and inspired by the creations of German painter, sculptor and designer Oskar Schlemmer. Papier-mâché, wood, glass, metal, coloured surgical gloves, tyre inner tubes and nautical materials bought from specialised shops in and around Venice helped Sonia create a very special universe in which actors, dancers and models’ bodies and movements are transformed by the weights and volumes of her costumes.
.
.
.
.
.
.
.
source: absolutnetwork
Vestuario, movimiento e imaginación se funden en las creaciones de Sonia Biacchi, artista italiana que le apuesta al teatro como canal de expresión. Su poesía en movimiento se traduce en vestidos visionarios que tienen en su DNA cromosomas de inspiración de Calatrava y Viani. Pero es realmente su instinto vanguardista el que transforma sus ideas en magníficas experiencias.
.
.
.
.
.
.
.
source: giovaniateatro
Sonia Biacchi attualmente costruisce i suoi costumi direttamente sul manichino lasciandosi guidare dalla natura stessa del materiale che lei stessa produce con caratteristiche di flessibilità e di continuo cambiamento nel movimento. In ultima analisi si affida alla casualità, attenta a cogliere i momenti significativi della forma che sperimenta. In occasione dell’incontro che ha condotto il 15 aprile per Architetture per i corpi, il laboratorio di Giovani a Teatro che esplora le relazioni del costume teatrale con le arti contemporanee, la coreografa e costumista ha raccontato il suo apprendistato artistico.