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SUSAN HILLER

UFO sightings from around the world
400 speakers suspended from the ceiling

SUSAN HILLER

source: орфейtv
Аудиоскульптура «Свидетель» («Witness») от американки Сьюзан Хиллер, несмотря на первостепенность своего звукового контента, воплощена тоже очень красиво. В большой тёмной комнате на длинных проводах подвешены 400 миниатюрных колонок, из которых люди на различных языках рассказывают о своих встречах со сверхъестественным. Из взаимодействия антуража и облака хаотичных голосов возникает безотчетный эффект погружения и присутствия, а сама инсталляция трансформируется в расфокусированную интимную микросреду. Где-то перебирают чётки, где-то поют мантры, а где-то теперь блуждают среди собранных и записанных голосов Сьюзан Хеллер.
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source: 1995-2015undonet
Nell’ambito di Concetto, Corpo e Sogno

La rassegna presenta opere di artisti “classici” dell’arte concettuale come Joseph Kosuth e Lawrence Weiner, artisti come Dan Graham che hanno sviluppato in direzioni diverse un’analisi concettuale della percezione e dell’esperienza, ed altri, non tradizionalmente definiti come “concettuali”, che hanno invece agito nell’ambito della performance, dell’installazione e dell’esplorazione del lato misterioso e meno razionale della mente, come Joan Jonas e Susan Hiller.

La mostra si articola in cinque personali presentate in successive scadenze da Carolyn Christov-Bakargiev: Lawrence Weiner (28 marzo – 30 luglio), Susan Hiller (11 aprile – 30 luglio), Dan Graham (29 aprile – 30 luglio), Joseph Kosuth (16 maggio – 30 luglio), Joan Jonas (30 maggio – 30 luglio). Ogni personale presenta opere storiche accanto a progetti piu’ recenti o inediti dell’artista. Grazie a Fondazione CRT Progetto Arte Moderna e Contemporanea, sette delle opere presentate entrano nella collezione permanente del Castello di Rivoli.

Susan Hiller

Nata nel 1940 in Florida, Susan Hiller compie studi di arte e antropologia. Nel 1969 si trasferisce in Inghilterra dove tuttora vive e lavora. Nei primi anni Settanta, in antitesi alla linea piu’ razionalistica dell’arte concettuale e minimalista, ed in linea invece con alcuni aspetti del pensiero femminista dell’epoca, Hiller si fa conoscere per la sua innovativa pratica artistica.

Realizza infatti opere ed eventi collettivi con la partecipazione di gruppi di persone, fondati su metodologie caratteristiche, fino ad allora, della ricerca antropologica piu’ che artistica. Hiller utilizza linguaggi diversi – dalla performance all’installazione, dalla scultura all’opera video e audio. Tutte le sue opere hanno inizio dall’osservazione di un elemento culturale peculiare della societa’. Al Castello di Rivoli vengono presentate Dream Mapping (Mappatura del sogno, 1974), Dedicated to the Unknown Artists (Dedicato agli artisti sconosciuti, 1972/6) e Witness (Testimone, 2000). In Dream Mapping (Mappatura del sogno, 1974), l’artista organizza un laboratorio di studio dei sogni, documentando l’esperienza collettiva e personale di un gruppo di partecipanti a una gita in campagna dove hanno campeggiato e sognato per tre giorni.

L’aspetto della sua opera che maggiormente ha influenzato le generazioni artistiche successive e’ la creazione di lavori “museologici” come Dedicated to the Unknown Artists (Dedicato agli artisti sconosciuti, 1972/6), opera basata sulle modalita’ di presentazione tipiche dei musei tradizionali. In lavori come questo, la tecnica artistica mima e ripete quella classificatoria di un’archivista che ordina i “reperti” di una cultura. Hiller mette in luce le zone e i luoghi apparentemente meno importanti della vita quotidiana, cio’ che viene solitamente ignorato, o gli aspetti dimenticati della nostra condivisa produzione culturale. I suoi progetti sono stati descritti come delle vere e proprie “investigazioni nell’inconscio della cultura”.

L’artista sonda il male, il sogno, l’irruzione dell’inconscio nel quotidiano ponendo uno sguardo sia concettuale sia antropologico sui funzionamenti misteriosi e nascosti del pensiero, sul rapporto tra mondo visibile e mondo invisibile, sulla follia. Indaga elementi disparati quanto il sogno, la scrittura automatica, fenomeni extra-sensoriali, ma anche gli effetti e le pratiche meno conosciute di persone che usano cabine da fototessere, la carta da parati, l’osservazione degli UFO, le raccolte di cartoline e altri aspetti e luoghi marginali della cultura popolare. Nella recente installazione sonora Witness (Testimone, 2000), realizzata per la prima volta in una chiesa di Londra su commissione di Artangel, lo spettatore attraversa un labirinto acustico nel quale le voci registrate di diverse persone raccontano esperienze e visioni paranormali.
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source: tateorguk
Each speaker in the installation Witness 2000 transmits a voice telling a story. A wide variety of languages represent testimonies from all over the world. The witnesses describe the experience of an encounter with UFOs or creatures from other spheres. A range of similarities emerges in the descriptions and in the type of language used to describe the experience. An inexplicable vision that might in previous centuries have been described as a religious experience is articulated here in the language of science fiction. Whether imagined, real or hallucinatory, the testimonies demonstrate an essential need for belief in the possibility of a further dimension, in something beyond the rational.