T-yong Chung
Traccia IV
source: hestetikait
L’installazione trae spunto dal viaggio reale e simbolico che T-yong Chung ha compiuto in questi anni in Italia, visitando e vivendo in diversi luoghi e citta’ ed entrando in contatto con l’imponente tradizione culturale del Paese. Ad attrarre la sua ricerca sono l’iconografia e il merchandising moderno di questo patrimonio.
Fulcro della mostra sono un gruppo di busti in gesso, riproduzioni di soggetti classici e storici (da Augusto giovinetto a Isabella d’Aragona, da Settimio Severo a Napoleone Bonaparte) su cui Chung e’ intervenuto eseguendo dei tagli netti e geometrici.
Installato su un plinto, secondo lo schema tipico della gipsoteca, ma disposto in una riproduzione seriale, ogni busto viene così svuotato dal suo iniziale significato di tributo al personaggio e acquista una nuova identita’ contemporanea.
Il percorso artistico di T-yong Chung è costellato dal frequente recupero di oggetti perduti nel tempo e nello spazio: nelle sue mani assumono forme diverse, spesso astratte, capaci di mantenere la presenza spettrale della loro storia e di attivare nello stesso tempo possibili e molteplici narrazioni.
Completano la mostra una serie di fotografie di vecchi utensili e pezzi di ingranaggi posizionati in paesaggi di montagna. La continuità dello spazio espositivo è infine rotta da un video in cui la forma di un boomerang si muove velocemente da una parte all’altra dello schermo tagliando un cerchio, simbolo della perfezione classica.
T-yong Chung (Tae-gu, 1977) vive e lavora a Milano. Dopo essersi laureato in Scultura Ambientale presso l’Universita’ degli Studi di Seul, ha frequentato l’Accademia di Brera a Milano e ha partecipato a numerose residenze e workshop in Italia, tra cui al Museo Carlo Zauli di Faenza, alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia e a Madeinfinlandia a Pergine Valdarno. Il suo lavoro e’ stato recentemente esposto allo Space BAR di Tae-gu (Corea del Sud), al Museo d’arte contemporanea di Lissone, al Nuovo Spazio Espositivo di Casso nell’ambito della rassegna Dolomiti Contemporanee, alla Fondazione Spinola Banna di Torino, alla Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento. Sue mostre personali si sono tenute alla galleria Otto Zoo, allo spazio MARS di Milano e alla Car project gallery di Bologna.
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source: roberto-spadablogspot
T-yong Chung propone una gipsoteca moderna, dove le riproduzioni in gesso dei soggetti più conosciuti della nostra storia, da Augusto giovinetto e Settimio Severo fino a Napoleone, sono svuotate della loro funzione cerimoniale attraverso tagli netti e geometrici. Nascono così nuove identità contemporanee assai più anonime e ripetitive.
Attratto dal recupero di oggetti perduti nel tempo e nello spazio, da Otto Zoo sarà esposta una serie di fotografie di vecchi utensili e frammenti di ingranaggi immortalati in paesaggi di montagna al di fuori del proprio contesto originario per far scaturire nuove narrazioni.
La continuità dello spazio espositivo è infine interrotta da un video in cui la forma di un boomerang si muove velocemente da una parte all’altra dello schermo tagliando un cerchio, simbolo della perfezione classica.