SHEN WEI
ШЕН ВЕЙ
שן וויי
沉伟
Carmina Burana
source: arteartinet
Negli ultimi anni la ripresa del Teatro di San Carlo riporta Napoli a giocare un ruolo da protagonista nello scacchiere della danza italiana e internazionale. Dello scorso aprile è lo storico accordo siglato tra la sovrintendenza del teatro e i rappresentanti sindacali per il “Piano triennale di Rilancio del Corpo di Ballo”. In controtendenza rispetto alle altre Fondazioni lirico-sinfoniche, il San Carlo punta sulla danza portando la compagnia, grazie a stabilizzazioni e nuove assunzioni, a 39 unità entro il 2015, raggiungendo così una “pianta organica funzionale” che favorisca la programmazione, l’incremento delle performance e la partecipazione alle tournée.
Altra mossa vincente della compagnia diretta da Alessandra Panzavolta è l’invito rivolto ad artisti dal calibro internazionale ad esibirsi nella Sala del Niccolini che, dopo la Bill T. Jones/Arnie Zane Dance Company e il Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, ha accolto l’estro creativo di Shen Wei per una produzione in prima assoluta: i Carmina Burana di Carl Orff, andati in scena lo scorso 21 luglio. Dopo essersi avvicinato all’opera nel 2010 coreografando i ballabili del Moïse et Pharaon di Rossini per l’Opera di Roma, Shen Wei ha firmato per il San Carlo un’opera d’arte totale.
In cantiere da quasi due anni e in maniera operativa dallo scorso aprile, i Carmina Burana hanno impiegato per intero le masse artistiche del Massimo partenopeo con Coro, Coro di Voci Bianche, Orchestra e Corpo di Ballo. Quest’ultimo, unitosi a sette danzatori della Shen Wei Dance Arts, ha fatto proprio il sinuoso universo del coreografo cinese residente a New York, dando vita ad una cantata scenica dal sapore panico, forgiatasi nei riflessi delle acque del Golfo di Napoli.
Alla bacchetta Jordi Bernàcer che cura anche l’orchestrazione delle quattro inedite Cantiones Profanae anonime (Iste Mundus Furibundus; Michi Confer, Venditor; Curritur ad Vocem; Veris Dulcis in Tempore) – tratte dal medesimo codice del XIII secolo proveniente dall’Abbazia di Benediktbeuren (l’antica Bura Sancti Benedicti da cui il termine “Burana”, n.d.r.) che ispirò a Carl Orff l’opera – interpolate, in accordo con Shen Wei, tra sezioni della stessa.
Progetto già sorto nella mente dell’eclettico coreografo nel 2004 e materializzatosi grazie all’invito di Alessandra Panzavolta a creare per una delle ‘fabbriche teatrali’ più antiche e prestigiose d’Italia, i Carmina Burana nella totalità dell’allestimento, ideato da Shen Wei, comprese luci e videoproiezioni, restituiscono la leggerezza e elan vital di cui si nutre la musica orffiana.
La Fortuna, variabile come la luna, invocata nell’incipit si erge a mezz’aria, nuda e con lunga chioma, quale padrona della sorte e dei ‘fenomeni atmosferici’, videoproiezioni rotanti nella foggia di Tarocchi. Immagine al contempo sublime e terrifica, la Fortuna introduce all’universo dei clerici vagantes, almanacco della condizione umana nella sua totalità.
Fondali astratti e riportanti figure danzanti appaiono come morbide evanescenze nei colori pastello che rivestono anche i danzatori, liberatisi dalle lunghe cappe e mantelli neri.
Costumi verdi e bicromie in rosso e bianco contrastano così con il nero del Coro, disposto – come nella scaligera Europa Riconosciuta su regia di Luca Ronconi (2004) – tra la linea della ribalta e il praticabile su cui agiscono i danzatori. Fluttuanti, in movimenti circolari e spiraliformi a vari livelli, con ampie gonne, i danzatori ricordano le eleganti e raffinate figure già indagate da Shen Wei in Folding (2000) e Near The Terrace (2000), mentre il loro armonico dinamismo senza quiete vivifica l’aire de jeu espandendo una avvolgente energia. Specchi inclinati e scomposti riflettono segni d’inchiostro rosa tracciati dagli stessi interpreti, ricordo dei ‘calligrafismi’ di Connect Transfer (2004) e una strana figura satiresca (il controtenore Ilham Nazarov, voce del cigno arrosto in Taverna) solca la scena con una camminata dal sapore primordiale.
Il Coro di Voci Bianche, ospitato ai palchi di second’ordine della barcaccia, completa l’impianto voluto da Shen Wei, indicando all’occhio un percorso visivo che spazia su l’intero quadro scenico dominato da una calma apparente.
Sculture possenti e morbide, armature della stessa consistenza delle nuvole, rivestono i cantanti solisti (Valdis Jansonse e Angela Nisi), sempre accompagnati da ‘ombre’, sorta di doppi avvolti in scuri mantelli o animanti strane figure tubolari alla Alwin Nikolais. Un origami a forma d’uccello, rosso come la passione, viene portato in processione sacerdotale. Tutti i tre cori inneggiano alle bellezze della Corte d’Amore prima che la Fortuna termini di percorrere una scala infuocata.
Piombano le tenebre sulla scena e la Fortuna quintuplicatasi si offre nelle sue forme nude allo spettatore, colto da uno strano fremito che si placa solo una volta calato il sipario.
Magicamente i Carmina Burana, grazie a Shen Wei, si liberano dagli stereotipi dovuti alla fama della loro partitura, svelando mondi d’ineffabile bellezza e ricchi d’emozioni, frutto di una mente unica in grado di dare il giusto equilibrio tra Oriente e Occidente, consapevole che solo dalla conoscenza organica del passato può nascere il nuovo.
Infine, altro merito del San Carlo è quello di esportare per la prima volta in Russia la poetica di Shen Wei con la tournée dei Carmina Burana al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo dal 23 al 26 settembre, frutto del gemellaggio tra i due teatri che vedrà a Napoli dal 17 al 22 settembre il Corpo di Ballo del Mariinskij (ex Kirov) per Il Lago dei Cigni nella versione di Konstantin Sergeev in l’apertura del festival Autunno Danza.
.
.
.
.
.
.
.
source: huffingtonpostit
Ovazione per i “Carmina Burana” rappresentati da Shen Wei al Teatro San Carlo di Napoli. Il coreografo americano, di origini cinesi, e il corpo di ballo sono stati accompagnati, al termine della esibizione, da dieci minuti di applausi e dall’entusiasmo contagioso della folla presente per la prima mondiale dello spettacolo.
L’allestimento ha coinvolto trentadue danzatori del corpo di ballo sancarliano, diretto da Alessandra Panzavolta, e sette solisti della Shen Wei Dance Arts, mentre la parte musicale è stata eseguita da Orchestra, Coro e Coro di Voci Bianche del “Massimo” partenopeo.
Il celebre coreografo è stato ispirato negli allestimenti dalla bellezza della musica di Carl Orff, autore dei Carmina”, ma anche dal mare e dalle sculture neoclassiche della città di Napoli dove ha vissuto intensi mesi di lavoro per la progettazione dell’opera, curandone in prima persona ideazione visiva, scene, costumi e coreografie, con assoli, duetti e parti d’insieme creati intorno ai due motivi che animano il capolavoro di Off: la vita e l’eterno ritorno delle stagioni, e la ruota della Fortuna che governa le sorti e i destini degli individui.
L’antichità e l’auteniticità dei “Carmina” è stata tradotta dal coreografo in un invito all’uomo contemporaneo, in un mondo culturalmente povero e dominato dal business, a ritrovare armonia con la natura e con i valori della vita, fino a riscoprirne la bellezza più intima e assoluta.
.
.
.
.
.
.
.
source: teatrosancarloit
Definire Shen Wei semplicemente come coreografo potrebbe apparire riduttivo. Nei lavori dell’artista cinese di adozione newyorkese, la danza interagisce continuamente con tutte le arti visive, dando vita a performance uniche. Wei ha studiato l’opera cinese dall’età di nove anni. Dopo essere stato insignito di una borsa di studio, si è trasferito a New York nel 1995. Ha fondato la Shen Wei Dance Arts nel 2000 e, dopo numerosi riconoscimenti internazionali, ha curato la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Pechino nel 2008. Il coreografo ha sempre ricercato un nuovo approccio al movimento e al corpo, sviluppando nelle sue opere un originale vocabolario fisico. I suoi spettacoli congiungono le forme estetiche orientali a quelle occidentali, puntando a creare una mise-en-scène pittorica e ibrida.
Da non perdere perché…
Per la prima volta il pubblico del San Carlo potrà assistere a una creazione del coreografo cinese, un artista a 360 gradi, definito dal New York Times come “sensazionalmente fantasioso”. Per lo spettacolo al massimo partenopeo, Shen Wei lavorerà con il Corpo di Ballo del Teatro San Carlo, diretto da Alessandra Panzavolta.
.
.
.
.
.
.
.
source: asianculturalcouncilorghk
沉伟是沉伟舞蹈艺术的创立人及总监,他于一九九五年获取亚洲文化协会奖助出席美国舞蹈节。自此,跻身中国首席编舞家之列并进入了国际舞台,获大奖无数,包括二零零四年的尼金斯基新进编舞奖r以及二零零七年的麦克阿瑟奖助金。二零零八年,沉伟成为二零零八年北京奥运会开幕仪式的主要编舞之一。
.
.
.
.
.
.
.
source: agitosp
A Shen Wei Dance Arts foi idealizada e é liderada pelo artista multimídia chinês Shen Wei, responsável pela coreografia da abertura da Olimpíada de Pequim 2008. Com sede em Nova York (EUA), a companhia revela em cada trabalho movimentos originais combinados com elementos de filmes, teatro, novas mídias e arte visual.
Biografia Shen Wei
Internacionalmente reconhecido pela amplitude e alcance de sua visão artística, Shen Wei é um artista completo: coreógrafo, diretor de palco, figurinista, iluminador, pintor, artista plástico e cineasta. Nascido em Hunan, na China, estudou ópera chinesa. Em 1991, fundou a primeira companhia de dança moderna na China – Guangdong. Em 1995, com uma bolsa de estudos, mudou-se para Nova York. Em julho de 2001, formou a Shen Wei Dance Arts. Dentre outros trabalhos importantes, Shen Wei teve a honra de ser o primeiro coreógrafo convidado pelo Metropolitan Museum of Art (EUA) a criar um trabalho especificamente para uma de suas galerias e também recebeu encomendas do Edinburgh International Festival e do Park Avenue Armory.