Pietro Pirelli
Idrofoni o Lampade sensibili
source: colossiarteit
L’Idrofono è un’invenzione che ha già riscosso successo in importanti istituzioni e spazi pubblici sia in Italia che all’estero: presso la Fondazione Raner Maria Rilke di Sierre (Svizzera), nel 2009; in occasione della performance presso Palazzo Fava di Bologna, nell’ambito di Bologna si rivela, a cura di Philippe Daverio, nel 2010; nello stesso anno, presso Palazzo Leti Sansi, in occasione della performance musicale per il 53° Festival dei Due Mondi di Spoleto e presso l’ex Borsa Merci di Perugia, in occasione di Progettare il Futuro.
Pirelli ha presentato nel 2012 l’Idrofono Pelle di donna in occasione della mostra Pelle di Donna. Identità e bellezza tra arte e scienza, a cura della Fondazione Mazzotta, Pietro Bellasi e Martina Mazzotta, presso la Triennale di Milano. In questa occasione, ha suonato questa installazione tramite percussioni su un tamburo-schermo per creare onde sonore che si riverberano sulla superficie del disco di acqua soprastante.
Nel 2013 ha partecipato alla IV edizione della manifestazione di arte pubblica [en]counters, con la performance Idrofoni/Mumbai Traffic Flowers, realizzata in collaborazione con la Fondazione Mazzotta e ArtOxygen, installando gli Idrofoni per le vie della metropoli indiana e trasformando il paesaggio sonoro del traffico in fiori di luce proiettati sui corpi dei passanti.
Il Coro di Idrofoni per Fotodendro e Idropiro, presentato a Palazzo Bevilacqua Ariosti in occasione di ArteFiera Bologna 2014, moltiplicava e sovrapponevale molteplici potenzialità acustiche e visive di tre Idrofoni sostenuti dalla presenza totemica di fronde di bambù. Gli impulsi sonori, che il pubblico poteva generare percuotendo con un battente di cotone una grande sega circolare trasformata in un profondo gong generavano immagini di luce; attraverso dischi d’acqua vibrante, le immagini sono state proiettate nello spazio tutt’intorno, in un rigenerarsi continuo di proiezioni di luce dalle molteplici forme geometriche. In quel luogo, che un tempo ospitò una sessione del Concilio di Trento, attorno al grande Fotodendro, cantava nell’acqua un coro gregoriano, sostenuto dal suono di una sfera di cristallo.
L’Idrofono riflette uno stato di purezza assoluta: la luce, l’acqua cristallina rimandano alla condizione idilliaca di pace spirituale tipica della filosofia Zen. Queste suggestioni orientali hanno infatti portato Pirelli ad installare i suoi Idrofoni all’interno di monasteri buddisti, dove il suono si integra perfettamente nell’atmosfera rituale di meditazione spirituale: nella performance Artificiale-Naturale, presentata in occasione del Haein Art Project 2013 all’interno del suggestivo Tempio Haeinsa, in Sud Corea, considerato Patrimonio Universale dell’Umanità dall’UNESCO e circondato dal Gayasan National Park, una mano di ghiaccio si scioglie scandendo ritmicamente con il suono la caduta di ogni singola goccia sui frammenti di roccia che sormontano la piattaforma d’acqua dell’Idrofono.
Note Biografiche:
Nel corso della sua carriera Pirelli ha collaborato con il Living Theatre al MaMa di New York, il Teatro National di Lisbona, il Piccolo Teatro di Milano, l’Associazione Light Cone di Parigi, Milano Musica, l’Associazione per la Musica Contemporanea e la Fondazione Morra di Napoli. L’artista ha inoltre partecipato a importanti festival internazionali dedicati all’arte, al cinema, alla musica, alla luce e alla multimedialità, come l’Haein Art Project, il Göteborg Film Festival, il Festival Musica di Strasburgo, il Luminale Frankfurt, la Biennale Internazionale della Luce LuzBoa di Lisbona, il Ravenna Festival e il RomaEuropa Festival, il Festival AterForum di Ferrara, il Mittelfest di Cividale del Friuli, Strade del Cinema. Festival Internazionale del Cinema Muto musicato dal vivo di Aosta, Telecom Progetto Italia, Arte Fiera Bologna e MiArt.
Fra le sue performance ricordiamo: Vertical & Circular, un concept di composizione musicale scritta direttamente sulla mappa di grandi spazi architettonici o naturali allo Stadio di San Siro di Milano, realizzato per Domus Circular, organizzato dalla rivista Domus nel 2005; l’installazione sonora interattiva Diabaino per la Triennale di Milano.
Con in termine Il Suono Liberato, Pirelli definisce la sua esplorazione musicale dello straordinario universo espressivo di Pinuccio Sciola e delle sue Pietre Sonore, con le quali si è esibito per anni, suonandole in diverse formazioni vocali e strumentali, come nel concerto-spettacolo Le Apocalissi che ha inaugurato il Ravenna Festival 2007.
Ricordiamo anche: nel 2008, Musica Antica Immaginata, per il laboratorio musicale della Facoltà per la Conservazione dei Beni Culturali di Ravenna e il Trittico dell’Acqua Solida, tre installazioni interattive realizzate nel 2008 per le storiche ghiacciaie di Cazzago Brabbia (VA), per le quali ha vinto il premio Scritture d’Acqua 2011; l’Arpa di Luce installata presso presso il Teatro delle Tese in occasione del 55° Festival di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia nel 2011 e presentata anche al Luminale Frankfurt (Germania), al MAGA di Gallarate, nella Rocca Paolina di Perugia, a Nazareth (Israele), al Piccolo Teatro di Milano, in Piazza Duomo a Monza, al MACRO Testaccio di Roma; La Pietra Sonante, concerto tenuto nel 2012 presso il Comune di Somma Lombardo (VA). Pirelli ha esposto, inoltre, presso: il MAM. Museu de Arte Moderna di San Paolo, la Collezione di Villa Panza, a Biumo (VA), il Palazzo Reale e il Castello Sforzesco, lo Spazio Krizia e il Parco Nord di Milano, i Sassi di Matera, la Basilica di San Francesco di Assisi, il Jardin du Luxembourg di Parigi, la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti a Palermo, l’Accademia Filarmonica di Verona, la Rocca Brancaleone di Ravenna.
Nello scorso maggio, è stato ideato un progetto site-specific per l’apertura del Ravenna Film Festival 2015, in collaborazione con il Comune di Comacchio, nell’Anno Internazionale della Luce 2015 (ILY 2015). I suggestivi Trepponti di Comacchio, porta fortificata della città, hanno ospitato per tre notti l’installazione Arpa di Luce, accompagnata dalle live performance del musicista palestinese Wisam Gibran e del contrabbassista italiano Lorenzo Serafin. I raggi di luce laser, tesi fra le due torri, quasi a sbarrare il varco verso il mare con una rete luminosa, erano lambiti da undici pendoli, Wave Pendulum, che, avviati, creavano una musica infinita oscillando sulle corde laser e proiettando una figura a serpentina in divenire.
Grande riscontro di pubblico e critica ha suscitato la sua installazione sonoro-luminosa Arpa di luce presso il MACRO di Roma, realizzata in occasione del RomaEuropa Festival 2014, composta da lunghi raggi di luce laser verdi che corrono paralleli come le corde di un’arpa tese tra gli estremi dello spazio architettonico, trasformandolo in una tavola armonica, in una cassa di risonanza di un grande strumento musicale che si aziona toccando i fasci di luce. L’artista è stato inoltre invitato a partecipare alla prossima edizione del Festival che si svolgerà nell’autunno del 2015, come artista di punta con l’installazione Fotodendro.