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WOLFGANG BUTTRESS

l’alveare kew gardens
“La proposta coinvolge in modo interessante l’idea di ‘provvisorio’. Utilizza l’aspetto temporaneo dell’installazione per impegnarsi con attenzione con lo scopo e le esigenze a breve e lungo termine del terreno”, hanno affermato i giudici. Progettato originariamente per l’Expo 2015 di Milano, The Hive è stato trasferito per due anni a Kew Gardens, nel centro di Londra, dove ha fatto parte di uno spazio per eventi. Progettato per dare ai visitatori uno sguardo sulla vita delle api che lavorano, il padiglione è stato costruito con 169.300 singoli componenti in alluminio dotati di centinaia di luci a LED. Man mano che il prato che circonda la struttura cresce, iniziano a fiorire diverse specie di piante, portando con sé i suoni di vere api che esaltano l’esperienza multisensoriale del padiglione. L’installazione estetica e simbolica ne rappresenta l’omonima, con l’obiettivo di mostrare ai visitatori l’importanza di proteggere l’ape.

MEMO AKTEN

Pittura del corpo
File Festival
L’interazione è semplice, il movimento crea pittura. Nascosti nella semplicità ci sono strati di dettagli sottili. Diversi aspetti del movimento: dimensione, velocità, accelerazione, curvatura, hanno tutti un effetto sul risultato: colpi, schizzi, gocciolamenti, spirali; ed è lasciato agli utenti per giocare e scoprire. L’installazione è progettata per funzionare con qualsiasi numero di persone ed è scalabile per coprire aree piccole o grandi. Mentre l’installazione è adatta ad un singolo utente, quando sono presenti più utenti emerge una nuova dinamica. Un’interazione da utente a utente nasce quando il pubblico inizia a giocare con l’altro attraverso l’installazione, lanciandosi pittura virtuale l’uno sull’altro, cercando di completare o distruggere i dipinti dell’altro.

UJOO LIMHEEYOUNG

Albero macchina
Machine with Tree è una scultura cinetica che combina alberi morti con macchinari metallici. È progettato per utilizzare il centro di gravità dell’oggetto per ottenere un movimento in cui l’albero sembra galleggiare a mezz’aria. In Machine with Tree, un albero morto viene posizionato all’estremità di una lunga asta affilata sulla macchina. L’albero si muove lentamente avanti e indietro con i movimenti della macchina, come se fluttuasse a mezz’aria. Attraverso la sua creazione di movimenti artificiali e bizzarri controllati da macchinari, illustra una contemplazione malinconica delle cose strane e contraddittorie intrecciate dalla nostra realtà.

MEDIATED MATTER

MEDIATED MATTER – Silk Pavilion II
Bloom è un’installazione interattiva che reagisce al movimento e ai gesti del pubblico. Utilizzando un’interattività laser touch, il pubblico genera fiori digitali in fiore che creano una composizione sonora che cambia in base all’azione dell’utente. Costruita secondo un approccio parametrico di architettura sonora e visiva, l’installazione si presenta come un sistema con un elevato processo di creazione casuale. In questo senso, ogni interazione è unica e inimitabile. Il pubblico comunica direttamente al mondo digitale usando il movimento delle mani creando luci e immagini astratte. Questo esplora la pratica del movimento umano per facilitare l’espressione e la comunicazione del movimento e per progettare e sviluppare nuovi paradigmi per l’interazione con i computer attraverso il movimento.

Hiroshi Ishiguro Lab

Erica
ERICA è sviluppato per una piattaforma di ricerca per il robot conversazionale autonomo in grado di comunicare con le persone in vari modi come voce, gesti corporei, espressioni facciali, contatto visivo e tatto. L’aspetto di ERICA è realizzato in CG progettato per avere le caratteristiche che hanno i volti delle belle persone. La voce è generata dalla tecnologia text-to-speech di altissima qualità. Gli attuatori pneumatici muovono il suo corpo dolcemente con solo un leggero rumore. L’obiettivo dello studio è realizzare androidi conversazionali autonomi che possano interagire naturalmente con le persone ed essere socialmente coinvolti nella vita quotidiana.

Achim Menges and Jan Knippers

Maison Fibre

Maison Fiber è un’idea inedita, esposta ed esplorata per immaginare un’alternativa ai metodi di progettazione e costruzione. Qual è il futuro dell’architettura? Come possono gli esseri umani adattarsi e vivere in habitat armoniosi? Una visione sostenibile è stata esposta alla 17. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia 2021, un portale futuristico è stato esposto come approccio alternativo alla progettazione e costruzione di futuri spazi abitabili.
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University of Stuttgart, Institute for Computational Design and Construction (ICD) ve Institute of Building Structures and Structural Design (ITKE) tarafından Bienal’in bu seneki temasına yanıt niteliğinde tasarlanan proje, tamamen robotik olarak, lifli yapı elemanlarından üretilmiş bir yaşam birimi.
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Maison Fibre is a novel idea, exhibited and explored to envision an alternative to the methods of design and construction. What is the future of architecture? How can humans adapt and live in harmonious habitats? A sustainable vision was exhibited at the 17th International Architecture Exhibition – La Biennale di Venezia 2021, a futuristic gateway was exposed as an alternative approach to the design and construction of future habitable spaces.

CLAP STUDIO

Installazione della nebbia
Un’installazione progettata da Clap per Minsk, in Bielorussia, realizzata da volontari della città stessa. Per il concept di questa installazione Clap parte dalla storia di Minsk, città che durante la seconda guerra mondiale è stata devastata. Le bombe distrussero l’80% degli edifici e la città non fu ricostruita fino agli anni ’50. Ecco perché la popolazione di questa città ricorda questi tempi come qualcosa di spiacevole e molti di loro preferiscono non parlarne. Lo studio di progettazione parte da un volume geometrico che rappresenta in modo concettuale il volume di un edificio. Immaginano che le bombe cadano su di lui distruggendolo, generando nuove aperture e volumi nuovi di zecca. Queste nuove aperture risultano ingegnosamente in un ingresso e un belvedere in alto. La distruzione lascia il posto alla funzione genera tribune, scale e sedili. Dall’interno, la vita si fa strada sotto forma di albero, superando l’altezza dell’installazione stessa.

Manuel Jiménez Garcia and Gilles Retsin Nagami Design and Vicente Soler

Voxel Chair
Progettata da Manuel Jimenez Garcia e Gilles Retsin dello studio londinese di architettura madMdesign, VoxelChair V1.0 è una sedia/poltrona stampata in 3D che riprende le forme delle celebri sedie Phantom di Verner Panton. Nel video che pubblichiamo oggi è possibile osservare le fasi di produzione della VoxelChair, che, a differenza delle tradizionali sedute in materiali polimerici, non necessita di un costoso stampo, essendo stampata, linea per linea, da un braccio robotico. Per realizzare il prototipo della sedia è stato usato un software programmato ad hoc.

FLORA&FAUNAVISION

Giardino Della Luna Magenta
Progettata per stimolare la conversazione sulla sostenibilità, le competenze tecnologiche e multimediali in modo giocoso e intuitivo, questa installazione video interattiva comprende tre distinti ambienti visivi (Sunrise Garden, Moon Garden, Magenta Moon) arricchiti con elementi intuitivi e interattivi in ​​tempo reale. L’ambiente e l’esperienza straordinari sono affiancati da contenuti ed eventi online che affrontano argomenti che vanno dall’incitamento all’odio ai cambiamenti climatici, affiancati da un ampio spettro di contenuti online, conferenze e workshop in loco.

CLOUDS ARCHITECTURE OFFICE

AVATAR X Lab
Il progetto è una partnership tra ANA Holdings Inc. e Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA); una parte di AVATAR X, un programma collaborativo per il progresso dell’esplorazione e dello sviluppo dello spazio. ANA e JAXA sono entrambe esperte nel lanciare veicoli nell’atmosfera, la sensazione di sospensione o di “essere nell’aria” è naturale per entrambe le entità. L’AVATAR X Lab Building è progettato come un edificio sospeso che galleggia sopra un cratere simile alla luna. La struttura a più piani galleggia a diciotto metri sopra il fondo del cratere ed è accessibile da un ponte. Quando gli astronauti salgono a bordo di un veicolo spaziale attraversano un ponte; quando saliamo a bordo di un aereo, attraversiamo un ponte a reazione tra il terminal e l’aereo. Questo è il nostro ultimo contatto con un terreno familiare prima di partire per un posto nuovo. L’edificio sospeso incarna questo varco di soglie: dopo aver superato il ponte si viene trasportati in un nuovo luogo, l’AVATAR X Lab Building, dove l’innovazione tecnologica cambierà il modo in cui vediamo il mondo.

NED KAHN

Tornado
Un vortice alto 3 metri è formato da soffianti d’aria e una macchina del fumo ad ultrasuoni all’interno di una scultura installata nell’atrio adiacente al Giardino d’inverno. Il vortice cambiava continuamente forma in risposta alle correnti d’aria circostanti, che conferivano al vortice un aspetto irregolare e realistico. Gli spettatori sono stati incoraggiati a modificare la forma del vortice con le mani. Il nucleo calmo e centrale del vortice è chiaramente evidente. I progetti scientifici interattivi di Kahn lasciano pochi dubbi sulla sua padronanza dei processi meteorologici. Attraverso la sua immensa capacità tecnica, dimostra la versatilità dei sistemi turbolenti, come i vortici del vento e dell’acqua. Utilizza diverse tecnologie meccaniche, pneumatiche ed elettriche per progettare, costruire e perfezionare le sue installazioni. È così che costruisce immagini della natura incredibilmente complesse ma comprensibili che rispondono agli spettatori, si conformano alle strutture architettoniche e rivelano le condizioni ambientali.

DORETTE STURM

La nuvola che respira
“La nuvola che respira” è un monumentale organismo galleggiante. L’opera trasforma uno spazio con il suo movimento, la luce e la respirazione ritmica. Con questa arte leggera la frase “lascia che una stanza prenda vita” assume un nuovo significato. La pelle delle nuvole sembra fragile e morbida, ei movimenti sono ritmici, ma casuali, quindi l’intera stanza sembra un essere vivente. La tecnologia è progettata in modo che i potenti moduli LED e il meccanismo supportino la respirazione pervasiva. Diventa fisicamente più grande e più piccolo e abbraccia con il suo spazio di luce brillante.

DILLER SCOFIDIO + RENFRO

Riflessioni su una scatola di vetro
“Riflessioni su una scatola di vetro” occupa l’intero piano terra dell’edificio progettato da jean nouvel, generando un ambiente coinvolgente e accattivante suddiviso tra due spazi adiacenti della galleria. Nel primo volume, una perdita fabbricata nel soffitto genera singole goccioline d’acqua, che poi cadono da 12 punti specificati nel tetto della struttura. Ogni goccia viene quindi catturata in basso in un secchio robotico rosso che si muove in sincronia con l’acqua che cade. Allo stesso tempo, un enorme schermo LED appeso all’interno della galleria adiacente invita i visitatori a vedere il soffitto di nouvel dalla prospettiva del secchio, proiettando un’immagine ondulata e distorta.

fuse

Multiverse
Multiverse Prototypes è una serie composta da venti esperimenti audiovisivi creati durante la fase di progettazione di Multiverse, installazione site-specific realizzata all’interno della chiesa sconsacrata nel cuore di Parma e sede di BDC – Bonanni Del Rio Catalog.

ALDO ROSSI

ألدو روسي
알도 로시]
אלדו רוסי
アルド·ロッシ
Альдо Росси
Teatro del Mondo

Il teatro del mondo è stato progettato dall’architetto italiano Aldo Rossi, inaugurato l’11 novembre 1979, nell’ambito della Biennale di Architettura e Teatro di Venezia. Tutto questo sarebbe volgare, se questo fosse davvero un teatro comune, dove vedrai un bello spettacolo delle arti di Thalma. Ma non lo è, e così ho deciso di portarlo a estir@dor. Il “teatro del mondo” si ispirava a una tradizione settecentesca, e intanto scomparve, dal teatro galleggiante che all’epoca ancorò nella città di Venezia di carnevale. L’edificio è stato realizzato in una struttura metallica e rivestito in legno, sia all’interno che all’esterno e sostenuto da una piattaforma galleggiante: una zattera. Formato da un ciottolo centrale con base quadrata di 9,5 m di larghezza e 11 m di altezza e tetto ottagonale in zinco, contiene un palco situato in una zona centrale. Il teatro ha accolto 400 spettatori, di cui 250 seduti, la sua semplicità formale ei colori utilizzati nelle finiture hanno dato un’immagine onirica a questa apparecchiatura che aveva come sfondo Venezia ei suoi canali. Gli utenti che entravano in quel teatro per assistere alla performance artistica degli attori, sono diventati subito se stessi, personaggi di un evento che interagiva con Venezia, osservatori e osservati, da Punta della Dogana, vedendo la Plaza de S. Marcos delle vostre finestre. Una vera Arca di Noè dell’intera Biennale.

REMAINS

gloWArp
Tecnologie oggi offrono infinite possibilità di azione in ambito museale e spesso queste sono volte solamente alla spettacolarizzazione. Per questo motivo lo Studio Glowarp ha sviluppato un proprio protocollo di attuazione di una metodologia in ambito museale chiamato A.R.I.M. (Augmented Reality In the Museum) e si avvale della collaborazione di storici, archoelogi ed esperti di comunicazione per la creazione di narrazioni e storytelling digitali che puntino al senso dell’intervento lasciando alla spettacolarizzazione un ruolo importante ma non centrale nella progettazione multimediale.