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Patrick Tuttofuoco

Isabelle

Patrick Tuttofuoco  Isabelle

source: pilarcorrias

Patrick Tuttofuoco was born in Milan, Italy in 1974. Recent exhibitions of the artist’s work include Turn on: Contemporary Italian Art, Art Gallery of Hamilton, Ontario (2009); Integration and Resistance in the Global Age, 10th Biennial of Havana (2009); Dandelion, Künstlerhaus Bethanien, Berlin (2008); Tales of Time and Space, Folkestone Triennial (2008); Musée d’Art Contemporain de Nimes (2007), and Revolving Landscape, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Turin (2006). In 2003 Tuttofuoco was awarded the Premio Artegiovane by the Associazione Artegiovane, Turin. Patrick Tuttofuoco lives and works in Berlin.
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source: lookingforartwordpress

First Person Plural è il titolo della personale di Patrick Tuttofuoco che si appresta a chiudere i battenti il 30 Luglio presso lo Studio Guenzani di Milano. Tuttofuoco, classe ’74, è uno dei pochi giovani artisti italiani che sono riusciti nell’impresa di farsi un nome anche al di là dei confini nazionali, prova ne è la rappresentanza presso due prestigiose gallerie londinesi (Pilar Corrias e Haunch of Venison) e la presenza di sue opere nella collezione di François Pinault. Video digitali, bizzarre installazioni, macchine semoventi e giochi di luce colorati sono le tipologie di lavori a cui Patrick si è dedicato negli anni passati.

“Il titolo della nuova mostra di Patrick Tuttofuoco, First Person Plural, è preso in prestito da quello del libro omonimo di Cameron West in cui l’autore ripercorre la vicenda che ha interrotto in modo brusco la sua vita di manager di successo, felicemente sposato e padre di un bambino: un giorno, senza un motivo apparente, comincia a comportarsi in modo strano e scopre che dentro di lui convivono diverse personalità, uomini e donne, bambini e adulti, alcuni aggressivi altri docili e gentili.
La convivenza di personalità plurime all’interno di un unico individuo non interessa all’artista dal punto di vista scientifico e tantomeno medico, è piuttosto il punto di partenza per indagare come logiche di gruppo possano agire all’interno di un unico individuo e come la loro compresenza agisca nel rapporto con la realtà.”

I nuovi lavori sono una serie di anonime ed in un certo senso inquietanti maschere, alcune in vetroresina dalla forma allungata e dotate di un supporto in acciaio, e altre in cellulosa dipinte con vernice spray. Presenti anche alcune sculture in legno e ferro rappresentati dei frutti dipinti ad olio e degli arti umani che ricordano alcuni lavori in cera di Bruce Nauman.

“Le precedenti mostre di Patrick Tuttofuoco sono nate spesso dalle sinergie di più persone che concorrono a immaginare un progetto, una scultura, un video. L’artista ha proiettato la sua ricerca e la sua energia verso l’esterno: la città, il viaggio, l’incontro con altri mezzi espressivi come l’architettura.

In questa mostra invece Tuttofuoco parte da una base più individuale, non fermandosi tuttavia a una semplice ricerca introspettiva ma facendosi affascinare da come la logica del gruppo possa agire all’interno del singolo.
Lo spazio della mostra si trasforma in un tracciato narrativo non lineare dove le opere funzionano quasi come dei flashback e dove lo spettatore è libero di muoversi.
Le forme che danno vita a questo percorso sono: il volto e la maschera, confine simbolico tra l’io e il mondo, scudo protettivo e cuneo attraverso cui la personalità cerca di mettersi in contatto con la realtà, e il corpo, o meglio alcuni riferimenti ad esso a rappresentarne la fisicità, l’anatomia.”

“Le opere in mostra rivelano una fattura più manuale del consueto, a testimonianza di un approccio alla scultura più diretto e fisico da parte dell’artista che riduce al minimo la lavorazione industriale delle opere in mostra pur rimanendo fedele a materiali come le plastiche, le resine o il vinile.”

Che dire, sicuramente lavori “difficili” per chi non conosce l’arte di Patrick Tuttofuoco, ma anche una sorpresa per chi la conosce e forse si aspettava qualcosa di differente, in quanto l’artista abbandona, non sappiamo per quanto tempo, il suo tipico stile irruente e appariscente per presente lavori concettuali e anche un po’ minimal, prendendo qualche spunto dall’arte povera. L’unico aspetto in comune con il passato è la presenza di colori luminosi e sgargianti.
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source: plusdesigngalleryit

Nato a Milano nel 1974, Patrick Tuttofuoco vive e lavora a Berlino. Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Tra le personali: Patrick Tuttofuoco ‘Dandelion’ al Künstlerhaus Bethanien di Berlino (2008), Chindia da Revolving LandscapeFondazione Sandretto Re Rebaudengo.
Ha inoltre partecipato alla Triennale di Scultura di Folkestone nel 2008 mentre nel 2007 alla serie Enel Contemporanea con l’installazione Future City in Piazza del Popolo, Roma, a Luce di Pietra, Villa Medici, Roma, alla mostra Apocalittici e integrati, al MAXXI di Roma, a Mediterranee, presso il Museo d’Arte Contemporanea di Nimes e alla collettiva Camera con vista, curata da Claudia Gian Ferrari al Palazzo Reale di Milano. Ha inoltre preso parte alla Biennale di Venezia nel 2003, a Manifesta 5 nel 2004 e ad altre importanti mostre nazionali e internazionali.