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Stefano Marinaz

Orto in sospeso

Stefano Marinaz

source: highlike

Work: This is a project created for Levico Park in Trento in 2010. The installation aims to raise awareness of the loss of agricultural soil due to urban sprawl and pollution. It is a provocative garden which is made of floating trays of vegetables and which represents the uncertain future of agriculture.
Photographer: Stefano Marinaz
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source: atcasa.corriereit

In occasione di Ortinparco, manifestazione che si è svolta nel Parco di Levico, è stato realizzato Orto in Sospeso, di Stefano Marinaz e Matteo Danelon. Il progetto è nato da una visione simbolica di come saremo costretti a coltivare gli ortaggi in futuro se non troveremo un rimedio all’inquinamento. L’orto-giardino occupa un’area di 40mq ed è costituito da fasce di ortaggi divise da corridoi in erba con buche nel terreno riempite di rifiuti di plastica, latta e vetro. In corrispondenza delle buche è ancorato un pallone riempito di elio alla cui corda sono fissate due cassette colorate contenenti gli stessi ortaggi. Le cassette sospese rappresentano gli orti che si stanno allontanando da terra sostituiti dai rifiuti, che ne stanno prendendo il posto.
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source: mimmapallaviciniwordpress

Orto sospeso per Ortinparco 2010 a Levico (Tn). Il progetto di Stefano Marinaz e Matteo Danelon vuole far riflettere sulla perdita di terreno adibito alla coltivazione a causa dell’inquinamento, e allo stesso tempo vuol essere una proposta provocatoria per attirare l’attenzione su una tematica così attuale. Il titolo del progetto non esprime solo l’idea di un orto fluttuante nell’aria ma anche l’idea di un orto che ha il destino in sospeso, incerto. Il progetto è costituito da palloni che emergono da terra e da altri, riempiti d’elio e sospesi in aria, che sollevano delle cassette riempite di ortaggi, sostituite a terra da rifiuti. Al pubblico viene data la possibilità di interagire con i palloni tirandoli verso il basso; questo elemento di gioco è anche un simbolo di speranza in sintonia con il messaggio che sta alla base del progetto: così come con la propria forza grandi e piccoli possono riportare questi ortaggi a terra, ognuno di noi può fare qualcosa per salvaguardare e proteggere l’ambiente, riappropriandosi della nostra preziosa terra.