VALENTINA RAVARA
La Fidel
source:valentinaravaradivisarepro
Valentina ravara is an architectural practice based in Milano, Italy.
.
.
.
.
.
.
.
source:artelabonlinecom
A Lambrate-Milano un nuovo spazio dedicato al design contemporaneo e un marchio per la produzione di edizioni limitate di oggetti d’arredo affidati ad artisti e designer con forte vocazione sperimentale. Presto una sede anche a Berlino.
Plusdesign sarà infatti una galleria, ma anche un marchio impegnato nella produzione di edizioni limitate di mobili, lampade e oggetti d’arredo: tutti progetti affidati ad artisti e designer contraddistinti da una forte vocazione sperimentale. Un luogo fisico ma, ancor prima, un luogo di riflessione e di intersezione tra mondi e pratiche diverse del contemporaneo dove il confine fra ricerca artistica e design appare sempre più sottile e sfumato. Alla base del progetto emerge un’idea di contemporaneità forte e aperta, dove design e arte contemporanea trovano un’inedita assonanza.
A inaugurare Plusdesign saranno i progetti degli artisti Paolo Chiasera, Alessandro Dal Pont, Anna Galtarossa, Daniel González, Paolo Gonzato, Andrea Sala, Elisa Sighicelli, Francesco Simeti, Simone Tosca, Vedovamazzei, Richard Woods e dei designer Lorenzo Damiani, Dotdotdot, Peter Marigold, Liliana Ovalle, Valentina Ravara, Robert Wettstein.
Intendere il design come “problema aperto” e non come “insieme di soluzioni garantite” è la sfida di Plusdesign, un contenitore che intende mettere a confronto differenti percorsi di ricerca dando vita a produzioni proprie e ospitando prodotti di aziende di prestigio.
Perché far convivere artisti e designer nello sviluppo di progetti di design? Perché gli artisti, quando cercano un impatto fisico diretto con la realtà, spesso incontrano il design sul piano del fare, quale dimensione privilegiata per entrare in contatto con un pubblico di fruitori-attori e metterne in discussione le abitudini, gli usi e i consumi. Perché i designer, nell’intento di verificare la tenuta dell’impianto intellettuale che li sostiene, si incontrano con l’arte sul piano della ricerca ideale.
La cornice di questo progetto non poteva che essere zona Ventura, l’area post industriale riconvertita dall’architetto Mariano Pichler in un inedito polo dell’arte contemporanea e del design per Milano, vero distretto creativo dove hanno sede importanti gallerie d’arte come Massimo De Carlo, Francesca Minini, Manuela Klerkx, Pianissimo, Zero, la libreria Art Book Milano, la Scuola Politecnica di design e la rivista Abitare.
Non a caso, proprio sopra il cantiere di Via Ventura 6 dove aprirà Plusdesign, si scorge “Homeless Rocket with Chandeliers”, la sorprendente gru-installazione di 30 metri realizzata da Anna Galtarossa e Daniel González. Una monumentale macchina per la costruzione edilizia che, attraverso una visione utopica dell’architettura, diventa una macchina per la produzione dei sogni, funzionante di giorno per i lavori del cantiere e pronta di sera a decollare come un missile verso la fantasia più sfrenata.
Dopo l’apertura di Plusdesign in via Ventura, seguirà l’apertura di una seconda sede a Berlino, nell’ambito di un nascituro distretto per l’arte contemporanea che sorgerà nel quartiere di Wedding, limitrofo ai quartieri di Prenzlauerberg e Mitte.
Lilia Laghi, con una lunga esperienza professionale maturata nel design di interni, inaugura questa esperienza milanese insieme all’amico Mariano Pichler, nell’intento di incrementare ulteriormente il clima di confronto e di dibattito estetico che da qualche anno connota la “nuova Lambrate”.
La gru-installazione di 30 metri “Homeless Rocket with Chandeliers” realizzata da Anna Galtarossa e Daniel González
“Durante le inaugurazioni in Via Ventura” ricorda Lilia Laghi “mi sono spesso fermata a osservare i visitatori spostare il loro sguardo appassionato da un’opera all’altra, dal mondo di un artista a quello di un altro, partecipando all’energia positiva che quelle sale emanavano. Mi sono spesso chiesta e immaginata come siano le loro case, fra quali mobili e oggetti queste persone appassionate d’arte abitino. Chissà, forse amerebbero sedersi su un divano o appoggiarsi a una consolle disegnati da un artista che amano o da un designer coraggioso? Così, quando Mariano Pichler mi ha chiesto di mettermi in gioco con Plusdesign, ho accolto la sua proposta con entusiasmo, affascinata dalla portata progettuale e culturale di quest’idea e dall’atmosfera di ricerca, concorrenza e insieme solidarietà che si respira in zona Ventura”.
Lilia Laghi ha una lunga esperienza nel campo del design e dell’arredamento. Titolare per molti anni di un grande showroom con prodotti delle principali aziende italiane e internazionali, possiede una conoscenza diretta e approfondita del mercato, arricchita dall’attività come interior designer a partire dal 2003.
Mariano Pichler, nato a Mezzocorona, è architetto e attento collezionista d’arte contemporanea, da sempre coniuga questa passione con l’attività professionale. Nel 2000 comincia un’importante opera di riqualificazione urbana nel quartiere industriale di Milano-Lambrate dando vita a un nuovo polo dell’arte, del design e dell’architettura per Milano. Progetto pilota tutt’ora in espansione, Lambrate fa da modello a successivi interventi in altre zone periferiche di Milano e prossimamente a Berlino.
.
.
.
.
.
.
.
source:domuswebit
Design in small numbers is a phenomenon on the rise. Contemporary art and design are melding together, exchanging roles and justifying each other. Both shamelessly declare that they target an elite group of users, which, along with museums (and a few magazines) is the sole target of this marriage’s offspring. Investments in artwork appear to be astronomical, and the international auction-circuit success for design by the masters is constant, especially for those pieces that are no longer (or have never been) available via the normal furniture sales channels. So why not skip a step and land directly at the feet of collectors? Like a silk screen, a design piece can be reproduced in a few numbered copies that are destined, from the outset, for the art market instead of becoming a collectors’ rarity only after having been an accidental commercial flop. This is nothing scandalous. After all, visionary objects that constitute manifestos are the shining stars of design history. Standing beyond the requirements of ordinary distribution, they communicate change and renewal with just as much immediacy as work that is given to the press. On the other hand, experimentation is usually an enemy to business logic, but the manufacturers who practice it receive ideas in return, along with the energy to pursue product concepts that the traditional marketplace is able to understand and assimilate. Art has other priorities, quantities and numbers. Embracing the design-art niche is Rolf Fehlbaum, the illuminated entrepreneur and intellectual who founded Vitra Edition in 1987. “When we made the first Vitra Edition 20 years ago,” he affirms, “our motivation was freedom from the strict regulations and conventions of the design industry, and this has remained our propelling force. In those days, collectors of experimental design objects were practically non-existent. Vitra Edition is a process and a result at the same time. As a process, it contributes to our continuous work in the field of design. As a result, it represents a group of extraordinary objects that reflect some of the most advanced positions in contemporary design, available in limited editions for collectors and aficionados. These products are created with the built-in merit of being rare, so the substantial costs of creation and development need to be divided over a limited number of objects.”
In 2008, another limited-edition initiative made its debut: Plusdesign, a gallery and a brand that makes small series of furniture, lamps and home accessories, all conceived by artists and designers with a marked experimental vocation. Plusdesign is an actual place where ideas can be explored and different contemporary worlds and practices can intersect, where the boundary between artistic and design-related research seems to be increasingly thin and blurry. Asked why they want to mix artists and designers for the development of design projects, Plusdesign’s founding partners Lilia Laghi and Mariano Pichler explain that “artists who look for a direct physical impact on reality often make use of design on a practical level in order to obtain a privileged dimension where they can enter into contact with the public as consumers and offer a critical look at habits, aspirations and modes of consumption. Designers, on the other hand, who seek to verify the capacity of the intellectual framework that supports them, encounter art on an inspirational level.” Examples of the 2007 Vitra Edition were on display at the Milan Triennale during the 2008 Furniture Fair, and when compared to the first Plusdesign objects, similarities and diversities come to light: Vitra’s are visionary and radical, whereas Plusdesign’s are paradoxically functional.
.
.
.
.
.
.
.
source:mygranmawordpresscom
Ο περί ου ο λόγος καθήμενβος δεν έχει αποφασίσει ακόμη αν θα ακολουθήσει το δρόμο της 3ης ή της 4ης διεθνούς και για αυτο δεν έχει τοποθετήσει ακόμα το σφυροδρέπανο καθώς δεν έχει αποφασίσει τη φορά.
Το αριστούργημα αυτό που κάθε σοβαρός αριστερός θα ήθελε να κοσμεί το σπίτι του ανευρέθει στο Μιλάνο από τη δεσποινίδα elixat. Ονομάζεται La Fidel και την έχει σχεδιάσει η συντρόφισσα, θεά και μάλλον ιδρύτρια νέου ρεύματος, του σοσιαλιστικού σουρελισμού Valentina Ravara.