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EMBT

tree of life

source: designboom

catalonian and italian architects enric miralles and benedetta tagliabue of EMBT take the position of runner up for their ‘tree of life’ pavilion concept for the 2015 milano world expo. the site and pavilion building are in themselves representations of the italian culture; the landscaping is made from stitched images of real italian countrysides from all over the country, and the interior is designed to display a constantly changing exhibit that highlights the various details of italian life. the tree and the dome become the two most important symbols in the pavilion, both exemplifying two of the country’s most significant contributions to the world. from the pantheon to brunelleschi to nervi, the dome almost seems to document an evolution throughout italian history, while the idealic landscapes that vary from the mountains to the beaches are amongst some of the most widely recognized. both are poetically integrated as a network of structural members that make up an abstracted root system shape the large interior cupola whose structural members thin out as they grow out of the pavilion’s envelope and again blossom into open-air branches creating a powerful visual symbol.

the reticulated construction creates the ideal environment in which to display plants and trees within the large central space. the construction is designed with its dismantle in mind, where easily-transportable pieces can be re-assembled for other uses anywhere in the country, leaving behind the multi-functional dome in milan. the idea of a kaleidoscope also comes into play as an object of beauty that constantly changes. the swiveling exterior geometric tiles create this same effect, with the interior dome representing the inside of a kaleidoscope, lit by one source at the opposite end from the viewer and metaphorically depicts italy as a constantly changing and evolving state.
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source: archiportale

E’ stato proclamato venerdì scorso, 19 aprile, il progetto vincitore del Concorso Internazionale di progettazione del Padiglione Italia all’Expo 2015. Ad aggiudicarsi la gara internazionale lo studio Nemesi&Partners di Roma con Proger di Pescara e BMS Progetti di Milano.

Il raggruppamento ha voluto che il Padiglione Italia si costruisse come una comunità riunita attorno alla sua piazza: è il vuoto che accoglie il fulcro simbolico dello spazio espositivo e che dà forma ai volumi dell’architettura. L’articolazione volumetrica del progetto di Palazzo Italia è basata su quattro blocchi principali, organizzati intorno ad un vuoto-piazza centrale (collegati tra loro da elementi-ponte) che ospitano le macro funzioni principali: Area espositiva, Auditorium, Uffici e Sale riunioni. Il progetto sviluppa l’idea di un organismo architettonico il più possibile energicamente indipendente, in cui è garantito al massimo l’equilibrio tra produzione e consumo d’energia.

Per la giuria “Il progetto primo classificato interpreta con particolare cura espressiva ed autonoma interpretazione formale i contenuti del bando, declinando e condividendo con chiara ed esaustiva impronta architettonica il tema ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’ con le prefigurazioni introdotte dal concept. È apparso evidente come il nucleo architettonico nella sua complessità sia capace di restituire con immediata efficacia il senso della natura che ‘da rito antico si trasforma in rito della contemporaneità’. Un’architettura a ‘nido’, un’evidente trasposizione in nuce del vivaio, del senso civico dell’appartenenza ad una comunità. Lo sviluppo del progetto, sia per le opere temporanee allineate lungo il Cardo sia per Palazzo Italia, consente un graduale e sicuro percorso espositivo e funzionale, descrivendo un impianto planimetrico ricco di suggestioni e mai ripetitivo. Questa condizione alimenta maggiormente il senso di sorpresa e di curiosità, condizione essenziale per descrivere il senso dell’abitare, la nostra quotidianità e gli spazi della collettività. Le scelte tecnologiche proposte in un’ottica di sostenibilità ambientale del manufatto risultano essere convincenti, sia per quanto riguarda la progettazione passiva del Palazzo Italia sia per la temporaneità e flessibilità dei manufatti che si affacciano sul Cardo”.

Il progetto secondo classificato, di Benedetta Tagliabue (EMBT Miralles Tagliabue), “presenta un’immagine originale e di forte impatto emotivo, sia per quanto riguarda il Palazzo Italia sia per i manufatti del Cardo. La cupola centrale, vero cuore del progetto e interpretazione dell’Albero della Vita, dà origine a uno spazio di forte richiamo e di grande qualità. La soluzione proposta per i manufatti del Cardo risulta essere innovativa dal punto di vista architettonico e di organizzazione volumetrica, anche in un’ottica di riuso. L’innovazione formale non è sempre accompagnata dalla cura del dettaglio delle soluzioni tecnologiche e da un’accurata verifica della fattibilità costruttiva”.

Il progetto terzo classificato, di Matteo Fantoni, “ha nel nucleo centrale un elemento di forte interesse che porta luce all’interno dell’edificio, facilita l’accesso ai visitatori, determina la qualità degli spazi. Tale elemento risulta però essere di complessa fattibilità dati i ridotti tempi a disposizione. La trasparenza dell’involucro crea un edificio aperto ed accessibile di giorno, visibile e rappresentativo di notte, garantendo illuminazione naturale alle funzioni ospitate all’interno. La cura degli aspetti legati alla sostenibilità ambientale dei manufatti è un ulteriore elemento di qualità del progetto e di relazione con il concept e il tema di Expo Milano 2015”.

Il progetto quarto classificato, firmato da Giugiaro Architettura, “risponde correttamente a tutte le richieste del concorso, presentando una soluzione coerente dal punto di vista architettonico e funzionale, accurata nelle scelte tecnologiche e nello studio della fattibilità. Il riferimento all’immagine dell’Albero della Vita è chiaramente rappresentato dalle facciate e dallo schema strutturale proposti; allo stesso modo lo studio della sostenibilità ambientale dei manufatti è un forte elemento di aderenza al concept e al tema”.

Il progetto quinto classificato, infine, a firma di Mario Bellini Architect(s) “presenta un’impostazione planimetrica originale, con un sistema organizzato su due blocchi attraversati da un ampio spazio centrale. Tale soluzione risulta coerente dal punto di vista funzionale pur limitando la flessibilità d’uso e la gestione dei flussi. Lo studio planimetrico e funzionale dei manufatti del Cardo è particolarmente approfondito, con proposte che garantiscono un’elevata qualità degli spazi espositivi e per eventi. La soluzione tecnologica dei prospetti richiama in modo chiaro l’immagine dell’Albero della Vita, definendo in modo unitario e omogeneo tutti i manufatti che costituiscono il sistema Padiglione Italia”.