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Zita Merényi

Zita Merenyi

source: futurefashionaltervistaorg
Zita Merényi è una designer di moda tessile, che ha recentemente lanciato la sua linea sorprendente e innovativa, Provo-CUT. Provo-CUT è un nuovo modo di disegno tessile che trasforma lo status quo, cambiando non solo estetica ma anche funzionalità.

Merényi letteralmente ‘ferisce’ il materiale, lasciando i segni di distruzione interamente visibile allo spettatore. Nella sua collezione realizza una serie di cappotti oversize, con delle cuciture esagerate; forma sporgenze lineari in tutto il tessuto, creando delle vere e proprie lacerazioni sul tessuto, delle ‘linee cicatrici’. Con ogni riga-cicatrice, una nuova forma viene creata, evocando un senso di strana bellezza attraverso la plastica e le forme scultoree.

Per fondere i bordi del materiale a base di plastica, utilizza il calore, -“Queste linee cicatrice generano molte forme nuove, che sono sculture di plastica e sembrano belle e strane allo stesso tempo”. Neoprene – più comunemente usato per mute – sta diventando una scelta sempre più popolare fra i designer in quanto si presta bene per essere tagliato a laser.
Zita Merényi utilizz a tecniche non convenzionali per creare forme inusuali, approcci sempre più esclusivi tra la tecnologia e la vecchia scuola dell’artigianato sartoriale; l’uso sperimentale della tecnologia con lo scopo di trasformare radicalmente i tessuti realizzando qualcosa di assolutamente nuovo.

CicatriciLa peculiarità sta nel corrompere il tessuto con lo scopo di creare nuove superfici dove il segno della distruzione rimane ben visibile. In tal modo milioni di tagli diventano motivi ornamentali sui cappotti in neoprene, caratterizzati da particolari saldature che sembrano quasi cicatrici permanenti.
Insomma la sperimentazione che ancora che ancora una volta conferisce alle collezioni di Zita Merényi un allure futuristica, caratterizzata dalla distruzione per costruire l’intero.
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source: dezeen
Fashion designer Zita Merényi has replaced sewing with soldering to create a collection of garments with “scar lines” rather than seams.

Rather than sewing together sections of grey neoprene fabric, Zita Merényi used heat to fuse the edges of the plastic-based material to form clothes for her Provo-CUT collection.

“This is a coat collection where I use soldering instead of tailoring lines, which looks like scars, reflecting on the long term and temporary traces of mankind on the Planet Earth and on their own body, like scarification tattoos,” Merényi told Dezeen.

She created a range of oversized coats from different textile patterns, with the exaggerated seams forming linear protrusions across the fabric.

“These scar lines generate very new forms, which are plastic, sculptural, and look beautiful and strange at the same time,” said Merényi.

These are worn over intricately patterned satin dresses, which are lacerated with the soldering iron and then painted with bright colours around the edges of the opening.

“I injure the textiles but then I heal up the cut holes with a paint layer,” the designer explained.

Each of these incisions is made by hand, which Merényi describes as a laborious but soothing process.

“The green dress I used almost 8,000 cutting lines so this was a slow workflow and very meditative,” she said.
One garment has horizontal bands of lines that droop down on each side, while another features vertical strips across the back – both revealing a large portion of skin beneath.

Smaller incisions form diagonal and vertical patterns across the front of two dresses, and leaf shapes covering an ankle-length gown become larger towards the hem.
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source: michellecarbopiwixsite
Reseña de la colección: la colección provo-cut de zita merenyi usa las costuras de una manera diferente para dar relieve.
Sitio donde fue presentada: No hay registro
Bio: No hay registro.
Análisis personal, análisis color y formas: La ejecución de la técnica que se muestra en el video es increíble, el color gris siendo el que predomina contrata perfecto con los colores añadidos a las costuras y a la textura de las mismas.